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Milan a Liverpool e Inter contro il Real: notte della verità in Champions

FIRSTonline

Una notte da brividi. Se saranno di gloria o di paura lo sapremo solo tra qualche ora, ma di certo Inter e Milan non dimenticheranno tanto presto le sfide con Real Madrid e Liverpool (entrambe alle 21). Per i nerazzurri si tratta di un revival dopo il precedente dello scorso anno, solo che questa volta San Siro sarà pieno (nel limite del consentito s’intende) e non tristemente vuoto causa Covid, per i rossoneri invece si tratterà di un inedito assoluto visto che mai, in oltre 120 anni di storia, hanno calcato il prato di Anfield.

Insomma, le suggestioni sono tante ma le similitudini finiscono qui: Inzaghi sa di avere tutte le carte in regola per passare un girone che, oltre al grande Real, vede lo Shakhtar di De Zerbi e i moldavi dello Sheriff, mentre Pioli, sulla carta, può solo recitare il ruolo dell’outsider, in un gruppo che comprendere anche Atletico Madrid e Porto.

“Le edizioni passate non contano, comprese le sfide con il Real – ha glissato il tecnico nerazzurro – Rappresentano tutte il passato, ma noi abbiamo una grande opportunità per scrivere una nuova pagina del presente. È un girone non semplicissimo ma vogliamo passarlo, abbiamo recuperato dalla gara di Genova, ora ne stiamo preparando al meglio una molto insidiosa, contro una squadra con grande storia, sia per quanto riguarda l’allenatore che i giocatori”.

Già, perché se è vero che il Madrid di Ancelotti non è più lo squadrone di qualche anno fa, lo è anche che è pur sempre un grandissimo avversario, capace di “sentire” il profumo della Champions come nessun altro al mondo e di trasformarsi di conseguenza.

Un discorso analogo si può fare anche per il Liverpool di Klopp, capace di alzare la coppa al cielo nel 2019 e tornato ad altissimo livello dopo un anno un po’ così. Inutile dire che per i rossoneri questa non può essere una partita normale: il ritorno nell’Europa che conta dopo 7 anni di purgatorio pesa, così come i due precedenti con i Reds, ovvero le due finali, una persa (Istanbul 2005) e una vinta (Atene 2007).

“Il livello ora si alza, ma è quello che volevamo, dobbiamo dimostrare che ci possiamo stare anche noi – la carica di Pioli – Io sono un grande appassionato di calcio inglese, conosco bene il Liverpool. Siamo arrivati qui grazie alle nostre idee e alle nostre energie, dobbiamo mantenerle anche e soprattutto in queste partite: il girone è molto difficile, abbiamo grande rispetto per tutti ma altrettanta convinzione di potercela fare”.

Sono lontani i tempi in cui le milanesi approcciavano la Champions da favorite, eppure il rispetto derivato dalla storia c’è ancora, come si evince dalle parole di Ancelotti e Klopp. “La squadra sta bene, contro il Celta abbiamo fatto bene, ma domani sarà un’altra storia. L’Inter ha la struttura dello scorso anno anche se ha un nuovo allenatore. È una squadra che gioca bene, sarà una partita aperta e speriamo di essere competitivi. Questa coppa è speciale sia per me che per tutto il madridismo, vogliamo vincerla”.

“È una gara “must”, da vedere – gli ha fatto eco il tedesco dei Reds -. Il Milan non gioca in Champions da tanto tempo, ma sta andando bene da un anno e mezzo. Anche questa stagione è iniziata bene, quindi sarà dura per noi: è una bella sfida, ce ne sono diverse in Champions, questa è una di quelle”.

Serve una notte da grande Milano, dunque diventa molto importante recuperare uomini ed energie. Inzaghi spera di poter riavere Bastoni (“si allenato in modo leggero, dobbiamo valutare”), Pioli deve fare i conti con l’ennesimo stop di Ibrahimovic, fermato da un dolore al tendine d’Achille (“è dispiaciuto perché sarebbe partito titolare, ma è inutile rischiare”).

I nerazzurri scenderanno in campo con un 3-5-2 con Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Dimarco in difesa, Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu e Perisic a centrocampo, Lautaro e Dzeko in attacco. Classico 4-3-3 per Ancelotti, che risponderà con Courtois tra i pali, Carvajal, Militao, Nacho e Alaba nel reparto arretrato, Modric, Casemiro e Isco in mediana, Asensio, Benzema e Vinicius nel tridente offensivo.

Anche Pioli, come detto in conferenza, vuole giocarsela con le sue idee, dunque 4-2-3-1 con Maignan in porta, Calabria, Kjaer, Tomori e Hernandez in difesa, Tonali e Kessié a centrocampo, Saelemaekers, Diaz e Leao alle spalle dell’unica punta Giroud. Di fronte ci sarà il Liverpool di Klopp, pronto a dare battaglia con un 4-3-3 con Alisson tra i pali, Alexander-Arnold, Matip, Van Dijk e Robertson nel reparto arretrato, Fabinho, Henderson e Oxlade-Chamberlein in mediana, Salah, Diogo Jota e Mané in attacco.

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