Giorno della verità, per l’Europa, sull’’immigrazione. Oggi pomeriggio, alle ore 16 a Bruxelles si riunirà il Consiglio europeo straordinario fortemente voluto dall’Italia dopo la tragedia dei migranti avvenuta nello scorso fine settimana nelle acque del Mediterraneo, al largo della Libia.
Serve un deciso cambio di passo o come ha detto ieri il premier Matteo Renzi “una soluzione politica”, un’azione concreta per contrastare il fenomeno degli sbarchi, per evitare altre tragedie del mare causate da quello che sempre il premier italiano non ha esitato a definire “una forma di moderno schiavismo“. Il premier auspica che dalla riunione di oggi si possano ottenere risposte concrete e che vengano dati gli opportuni via libera, in maniera particolare, a tre punti.
Il primo punto è l’affidamento di un mandato forte da tutti i Paesi dell’Ue all’Alto rappresentante Federica Mogherini per studiare le possibili azioni per distruggere le imbarcazioni e catturare gli scafisti. Il secondo punto è legato alla distribuzione all’interno di tutti i Paesi dell’Unione dei profughi e dei richiedenti asilo, oltre una certa soglia. Il terzo nodo è soprattutto umanitario e mira in parte a tornare al vecchio modo di affrontare la questione dei migranti che arrivano dall’Africa: estendere Triton e Poseidon (entrambe missioni europee) anche al soccorso dei profughi in mare mentre adesso le due missioni mirano solo alla sorveglianza navale.
Infatti, rispetto a quanto avveniva prima con la missione italiana Mare Nostrum, con Triton non è prevista la ricerca e il salvataggio dei migranti che viaggiano sui barconi della morte nel Mediterraneo perché la missione europea prevede soltanto il controllo delle acque internazionali fino a 30 miglia dalla costa.
Le differenze fra Triton e Mare Nostrum non sono poche e non sono nemmeno marginali. Mare Nostrum era un’attività gestita solo dal nostro Paese e che costava circa 9 milioni di euro al mese attraverso la quale si garantiva anche il soccorso dei barconi carichi di migranti in balia al largo delle coste italiane. Triton è un’operazione lanciata dall’agenzia europea Frontex, sostituendo di fatto Mare Nostrum. Per la missione Triton, Frontex stanzia un terzo della cifra che veniva spesa dall’Italia per Mare Nostrum. E per di più, lo ripetiamo, Triton, a differenza di mare Nostrum, non prevede il soccorso dei migranti lontano dai confini marittimi degli stati europei. L’obiettivo sacrosanto del Governo italiano è quello di trasformare Triton in una nuova Mare Nostrum ma allargata a tutti i Paesi europei.
Un altro punto molto delicato nella vicenda degli sbarchi è la soluzione da adottare per fermare la tratta di migranti a monte. Cresce l’ipotesi del blocco navale, una soluzione tutt’altro che pacifica e che potrebbe minacciare la sovranità dello Stato della Libia. A questo proposito il governo di Tripoli, non riconosciuto dalle diplomazie internazionali, si è detto pronto a collaborare con le autorità europee per fermare il flusso di migranti ma, allo stesso tempo ha sottolineato che non accetterà che si compiano bombardamenti sulle coste libiche per distruggere i barconi usati dai trafficanti. In un’intervista al quotidiano Times of Malta Muhammed El-Ghirani, il ministro degli Esteri del governo di Tripol, iha denunciato l’assenza di qualsiasi consultazione con l’Ue sui piani di attacco alle imbarcazioni dei trafficanti, insistendo sul fatto che tali azioni non possono essere unilaterali.