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Migranti, tragedie senza fine: centinaia di morti fra Austria e Mediterraneo

Le tragedie dell’immigrazione non hanno fine. In Austria, tra i 20 e i 50 rifugiati sono stati trovati morti a bordo di un tir abbandonato lungo l’autostrada orientale A4, tra il Burgenland Neusiedl e Parndorf. Sarebbero rimasti asfissiati nel cassone. Gli inquirenti austriaci hanno spiegato che c’è il sospetto che i profughi fossero morti già da un giorno e mezzo o due. Sarebbero morti prima di varcare il confine tra Ungheria e Austria. La polizia sta dando la caccia al conducente del veicolo, del quale non si ha alcun indizio. La targa del veicolo è ungherese, intestata ad un cittadino romeno.

Ieri, inoltre, sono state trovate morte 51 persone su un’imbarcazione diretta dalla Libia all’Italia. Non solo: si temono entinaia di vittime in altri due naufragi di migranti nel Mediterraneo, questa volta al largo delle coste libiche occidentali. Ad affondare, secondo una ricostruzione della Bbc, sono stati due barconi: uno, che ha lanciato una richiesta di aiuto nelle scorse ore, aveva a bordo circa 50 persone mentre “il secondo, che è affondato molto dopo, portava 400 passeggeri”. 

Sempre ieri, a Vienna, i leader europei erano riuniti per un vertice sui Balcani occidentali. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato di aver “raggiunto con Italia e Grecia l’accordo sul fatto che i cosiddetti centri di registrazione o Hot Spots debbano essere allestiti entro la fine dell’anno”, ma Roma e Atene “potranno accettare centri del genere, soltanto se altri Paesi sono pronti ad accogliere la loro quota di asilanti”.

Da parte sua, la Commissione Ue ha invocato in una nota “azioni comuni e solidarietà tra tutti: c’è la necessità urgente che tutti gli Stati membri sostengano le proposte avanzate dalla Commissione, anche chi sinora è stato riluttante. Ci troviamo di fronte non a una crisi italiana, greca, franco-tedesca ungherese, ma europea”.

“Abbiamo un obbligo morale e legale di proteggere i rifugiati” e serve un “approccio europeo” alla gestione della crisi in corso, ha affermato l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, rivelando che si sta lavorando a nuove proposte, con l’elaborazione di “una lista comune di Paesi d’origine sicuri e un meccanismo di ricollocazione”.

Secondo il premier italiano Matteo Renzi, quella dei migranti nel camion è stata “una morte assurda, che sconvolge la coscienza di ognuno di noi e che sottolinea, una volta di più se ce ne fosse ancora bisogna, la centralità e l’urgenza del tema dell’immigrazione in una Europa dove tornano ad erigersi muri”. 

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