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Migranti, Merkel: “Italia mai più sola”

“Tutti in Europa devono accettare che il vecchio sistema-Dublino non è sostenibile. Non può essere che Grecia e Italia debbano sopportare da sole tutto il carico, soltanto a causa del fatto che la loro posizione geografica è tale che i profughi arrivano da loro”. Lo ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, in un’intervista alla Welt am Sonntag. “Per questo i profughi vanno distribuiti in modo solidale”.

Merkel sarà oggi a Parigi per un vertice sui migranti con il presidente francese Emmanuel Macron, il capo del governo italiano Paolo Gentiloni e il premier spagnolo Mariano Rajoy. Ci sarà anche il premier libico Fayez al Serraj.

Oltre che sul contrasto al traffico di essere umani e sul codice di condotta imposto alle Ong che operano nel Mediterraneo, la riunione voluta dal presidente Macron mette l’accento su un’altra delle linee guida italiane: l’aiuto concreto ai Paesi di origine dei flussi. Non è un caso quindi che siano stati invitati alla prima sessione del quadrangolare di fine agosto anche il presidente del Niger Mahamadou Issoufou e il presidente del Ciad Idriss Deby Itno.

“Il progetto italiano di cooperazione con 14 comunità locali sulle rotte migratorie in Libia è molto opportuno”, si legge nel documento del vertice che l’Ansa ha anticipato. Ma non solo. L’endorsement alla svolta italiana sul comportamento delle navi delle Ong che setacciano il basso Mediterraneo è senza ombre: “Il salvataggio in mare resta una priorità. Germania, Francia, Spagna e l’Alto rappresentante Ue si felicitano – si legge nel documento – per le misure prese dall’Italia nel pieno rispetto del diritto internazionale. Il codice di condotta in materia di salvataggi in mare è un passo avanti positivo che consente di migliorare coordinamento e efficacia dei salvataggi. I capi di Stato e di governo chiedono a tutte le Ong che operano in zona di firmare il codice e di rispettarlo”.

Resta da vedere cosa pensino del nuovo clima di collaborazione i Paesi del nord dell’Unione, a partire dall’Austria. E soprattutto quanto i Paesi del Gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia) prenderanno sul serio le affermazioni di Merkel sulla necessità di redistribuire i migranti, dopo che da mesi denunciano “il ricatto e il diktat” della Ue verso di loro sul tema della politica migratoria comune.

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