Non basterà l’incontro della premier Giorgia Meloni con il Presidente americano Biden al vertice di Bali per tirare l’Italia fuori dall’isolamento in cui si è cacciata in Europa sulla vicenda dei migranti. E difficilmente la riunione dei ministri degli Esteri Ue, fissata per oggi lunedì 14 novembre a Bruxelles, servirà a sbloccare l’impasse nonostante le richieste avanzate dal ministro italiano Antonio Tajani. L’aiuto più importante, a questo punto, è riposto nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Cresce dunque l’isolamento dell’Italia che deve registrare la dura presa di posizione non solo della Francia ma anche della Germania e della Spagna.
La Francia ricorda all’Italia i suoi obblighi e chiama in campo l’Europa
“La decisione unilaterale, inaccettabile, inefficace e ingiusta da parte dell’attuale governo italiano esige risposte europee”, ha ribadito il portavoce del governo francese Olivier Véran. Véran ha detto che «la prima risposta è stata di tipo umanitario, e questo è stato fatto» e che «la seconda risposta è ricordare all’Italia i suoi obblighi» e «se si rifiuta di farlo, prendere in considerazione ogni misura utile». Per il portavoce del governo francese «è giunto il momento, e lo abbiamo fatto, che la Francia chieda all’Europa di decidere molto rapidamente quali azioni intraprendere».
«Gli italiani — ha riconosciuto — sono i nostri amici, i nostri vicini, i nostri fratelli. L’Italia è il secondo partner commerciale della Francia» ma «l’Italia di Giorgia Meloni è la grande perdente», ha aggiunto, «perché normalmente dispone di un meccanismo di solidarietà europea», in particolare con Francia e Germania che si impegnano a ricollocare migranti «in cambio del fatto che l’Italia accolga le navi». Invece ora «se l’Italia non rispetta l’impegno fondamentale del meccanismo di solidarietà europea, noi non daremo la contropartita prevista che era di accogliere 3 mila migranti attualmente sul territorio italiano». La posizione di Parigi è chiara e netta e a Ventimiglia sono tornate le code alla frontiera di Ventimiglia per i controlli rafforzati da parte della polizia francese nel tentativo di bloccare i movimenti secondari (i migranti che si spostano dal Paese di primo ingresso per andare a chiedere asilo in un altro Stato membro), così come aveva annunciato nei giorni scorsi Parigi
La Spagna di Sanchez non firma e rimpiange Draghi
E a favore dell’attuale schema europeo, deciso a luglio scorso, è anche il governo socialista di Pedro Sanchez, che non ha fatto mistero di rimpiangere il governo Draghi e domenica ha preso le distanze dalla richiesta di un cambio di marcia in tema migratorio avanzata dall’Italia e condivisa da Grecia, Malta e Cipro. La Spagna non ha firmato la dichiarazione dei Paesi del mediterraneo sulle “Ong fuorilegge” e tutto è rinviato, a questo punto, all’incontro ufficiale del 9 dicembre, il primo tra il premier Sanchez e la presidente Giorgia Meloni.
Anche Berlino prende le distanze: le Ong meritano riconoscenza
Prende le distanze dalla posizione Italiana anche la Germania che non si sbilancia, però, ad annunciare un blocco dei ricollocamenti dei migranti. Ma anche Berlino è chiara: “Nel 2022 – ha affermato l’ambasciatore a Roma Viktor Elbling – sono già oltre 1.300 le persone morte o disperse nel Mediterraneo. Un 12% dei sopravvissuti sono stati salvati dalle Ong. Loro salvano vite laddove l’aiuto da parte degli Stati manca. Il loro impegno umanitario merita la nostra riconoscenza e il nostro appoggio”.
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Siete diventati i portavoce di potentati con sede all'estero. Complimenti.
Articolo di matrice Comunistroide. In pratica ci dobbiamo far calpestare altrimenti siamo 'isolati'.