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Migranti: il Veneto apre le porte a un'”accoglienza diffusa” con un patto bipartisan Zaia-sindaci Pd che spiazza Salvini

Imagoeconomica

Di fronte all’emergenza migranti, che nel 2023 con il Governo di centrodestra ha visto l’ingresso in Italia di 73 mila nuovi migranti pari a più del doppio del 2021 quando governava Mario Draghi, affiorano in questi giorni segnali interessanti dal Veneto che vanno incoraggiati. Nella regione del Nordest a mite guida leghista la disperata ricerca di personale da parte delle aziende sta spiazzando ogni giorno di più la cupa ideologia delle barricate anti-migranti del leader nazionale della Lega, Matteo Salvini. Di fronte alla doppia emergenza – migranti che si moltiplicano e che solo in Veneto arrivano a 150-200 ogni giorno e aziende che non trovano il personale che cercano – la saggezza vorrebbe che dalle chiusure anti-migranti si passasse a una politica di “diffusa accoglienza” attraverso l’apertura nei Comuni veneti a piccole quote di migranti che cancelli la vergogna delle tendopoli e degli hub e che, con adeguati programmi di formazione, sia in grado di avviare al lavoro i nuovi arrivati. E’ esattamente quello che ha proposto con un innovativo protocollo il Governatore Zaia con l’appoggio dei sindaci di centrosinistra di Vicenza, Padova e Verona ed è’ il segno che forse il mondo sta cambiando e che la realtà è più forte di tutte le ideologie. Accogliere flussi ordinati di migranti e avviarli al lavoro soddisfacendo così anche le aziende è un paradigma che certamente spiazza la cecità politica di Salvini e dei suoi accoliti ma che può finalmente aprire una strada nuova dove accoglienza e lavoro vanno di pari passo. Ecco perché il Governatore Zaia e i sindaci di centrosinistra che si muovono sulla stessa lunghezza d’onda meritano il giusto apprezzamento.

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Categories: Politica