I nostri partiti politici, di governo e di opposizione hanno un talento speciale nel trasformare una tragedia in farsa. Spalleggiati da una buona parte degli addetti alla comunicazione, sono riusciti a far diventare la dolorosa tragedia dei migranti affogati a pochi metri dalle coste calabresi, uno spettacolo irreale, pieno di falsità, di ipocrisie, di misure improvvisate che dimostrano solo che non c’è alcuna consapevolezza del fenomeno migratorio, o che, pur avendone contezza, non hanno idee e capacità per affrontarlo con razionalità.
Uno spettacolo avvilente che infanga la memoria dei poveri annegati, molti dei quali bambini, che mira ad alzare un polverone, senza muovere un passo nella giusta direzione. Ad iniziare è stato il ministro dell’interno, prefetto Piantedosi, dicendo che è colpa dei genitori perché in quelle condizioni atmosferiche non avrebbero dovuto esporre al rischio i loro bambini. Lodevolmente il ministro è andato sul luogo del naufragio per vedere cosa si poteva fare per dare un aiuto. Ma avrebbe dovuto limitarsi a dire qualche parola di sincero cordoglio per le vittime e di sostegno per i parenti, e magari predisporre aiuti concreti per i sopravvissuti. E invece con quelle dichiarazioni ha legittimato l’opposizione ad accusare il governo di negligenza, o peggio di “strage di Stato” come ha titolato un giornale del Nord, una volta ritenuto molto prestigioso.
Immigrazione: c’è chi invoca addirittura l’intervento della Nato
È poi seguita una baraonda incredibile. Il Governo per cercare di mettere fine alle polemiche ha varato in fretta e furia un decreto in cui minaccia pene severissime per gli scafisti, dicendo di essere disposto ad andarli a prendere ovunque, lungo tutti i mari e i deserti. Cosa vuol dire non è chiaro. Ma forse una dichiarazione del capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, può chiare meglio il pensiero (sic!) del Governo. Ha detto Romeo che è colpa della Russia se sono aumentate le partenze dei barconi dalla Libia (ma quello naufragato in Calabria veniva dalla Turchia) e quindi dovrebbe intervenire non sono la UE ma addirittura la NATO. Il che significa che la NATO dovrebbe invadere la Libia, cacciare i governanti di Tripoli e Bengasi, e mettere al loro posto governi capaci di controllare il fenomeno migratorio. Insomma, Romeo, non si sa quanto consapevolmente, auspica una guerra. Difficile dire se la premier Meloni che per tanti anni, quando era all’opposizione, ha predicato il blocco navale, sia d’accordo nel mandare i nostri soldati in Libia.
La migrazione è una sfida europea che richiede una risposta concreta
Ma le boutade degli esponenti del Governo non finiscono qui. Alcuni sostengono che dovremmo allargare le maglie della immigrazione regolare cercando di soddisfare da un lato le richieste del mondo produttivo che cerca disperatamente lavoratori, e dall’altro offrire uno sbocco legale e garantito a quanti vogliono lasciare il proprio paese. Bene, ma ci sono vari problemi. Chi dovrebbe gestire queste pratiche? I nostri consolati non sono attrezzati. E poi come si può gestire la corrispondenza tra offerta di posti di lavoro e domanda degli immigrati? Chi valuta le competenze richieste e offerte? Più in generale una volta che il migrante si stabilisce in Italia con regolare permesso, chi può impedire che dopo qualche mese preferisca trasferirsi nel nord Europa dove magari ha dei parenti? E poi anche aumentando a 2-300 mila i permessi regolari, come si può garantire che coloro che vengono respinti non tentino ugualmente di imbarcarsi su carrette del mare per raggiungere le nostre coste? Ci vorrebbe quindi una politica della UE completamente diversa da quella attuale e che non si limiti ai ricollocamenti, che peraltro sono stati un fallimento, né alla richiesta di modificare gli accordi di Schengen che sono solo una parte del problema. In realtà i vari paesi europei dovrebbero cedere parte della loro sovranità sia sulle frontiere che sugli ingressi dei migranti. E questo non sembra al momento all’ordine del giorno anche per colpa dei paesi sovranisti amici dei partiti del nostro Governo.
Anche dall’opposizione mancano proposte praticabili
Ma anche l’opposizione al di là di qualche rumorosa dichiarazione parlamentare e qualche manifestazione di cordoglio, non ha certo tirato fuori idee concrete e praticabili. La nuova segretaria del PD Elly Schlein ha attaccato il Governo per le sue gaffe e per l’evidente pressappochismo con cui si è mosso, ma quanto a proposte, si è limitata a dire che dobbiamo accogliere tutti, che siamo responsabili per qualsiasi incidente possa capitare nel Mediterraneo (almeno quello centro-orientale) e che dobbiamo avere umanità per quei disperati che fuggono da guerre, persecuzioni o dalla fame. Giusto, ma poi in pratica come dobbiamo attrezzarci per fare questo immenso lavoro non si sa. E poi la Schlein è sicura che i lavoratori italiani, i poveri a cui lei vuole rivolgersi, gradiscano veramente un aumento esponenziale degli immigrati?
Le difficoltà di impostare una vera politica per l’immigrazione
La verità è che al nostro dibattito politico mancano proprio le basi per poter impostare una seria discussione sul tema immigrazione. Si dicono cose che possono piacere ad una platea di nostri concittadini abbastanza distratta e menefreghista, come il motto di Salvini “aiutiamoli a casa loro”. Bene, ma bisogna sapere che a muoversi non sono i più poveri ma quelli che hanno raggiunto un certo livello di benessere e che hanno l’ambizione di migliorarsi. Paradossalmente l’aiutarli potrebbe far aumentare gli immigrati.
Finché la destra sfrutta le paure degli italiani che pensano di essere invasi da milioni di profughi e la sinistra rimane prigioniera di una sua ideologica cattolico-marxista sarà difficile impostare una vera politica per l’immigrazione. I porti chiusi di Salvini sono stati un fallimento. Lo Ius soli, che pure si dovrà fare per varie ragioni, non è di per sé una politica per gli immigrati. E poi se non si comincia a distinguere tra rifugiati che sono protetti da convenzioni internazionali, e migranti così detti economici, non si riuscirà a cavare un ragno dal buco. Vivremo di drammatiche fiammate emotive quando le sciagure del mare avvengono vicino alle nostre coste, mentre faremo finta di nulla quando avvengono vicino alle isole greche o nel Sahara spagnolo.
Immigrazione. Cause, problemi, soluzioni
Qualcuno comincia a dire che su un problema che ci accompagnerà per ancora molti decenni, ci vorrebbe una intesa tra tutte le forze politiche. Quasi quattro anni fa due esperti come Guido Bolaffi e Giuseppe Terranova hanno pubblicato un libro che spiega molte cose sul fenomeno migratorio e offre qualche ricetta concreta. Sarà per questo che le opposte tifoserie lo hanno silenziato. Il libro si chiude ricordando che i cinque produttori che hanno fondato nel secolo scorso le cinque più importanti case di produzione di Hollywood erano cinque poveri immigrati ebrei dall’Est Europa. Il sogno americano è stato diffuso nel mondo da non americani, a dimostrazione della potenziale ricchezza che l’immigrazione se ben gestita, può portare.
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..che dire Auci ci salverà " l'intelligenza artificiale"? Di intelletto culturale e politico ne vedo gran poco direi niente....di mediocrità un oceano