Raggiunta l’intesa con la Turchia al vertice Ue di Bruxelles sui migranti: il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha chiuso un accordo di massima col premier turco, Ahmet Davutoglu, sottoscritto dai 28 Paesi dell’Ue.
La chiave dell’accordo è l’affermazione del principio “uno a uno”. Nel senso che l’Europa rispedirà in Turchia tutti i siriani e in generale gli immigrati irregolari arrivati in Grecia, a partire da domenica 20 marzo. In cambio, i Paesi dell’Unione europea si impegnano ad accogliere e ridistribuire un siriano per ogni respinto, prendendolo dai campi profughi gestiti da Ankara. Per il momento, il tetto è fissato a 72mila persone inseribili in tutto nel territorio Ue. L’idea è che così si possa scoraggiare i disperati in fuga dalle guerre dall’attraversare l’Egeo. Il patto prevede infatti che chi viene fermato sulle isole elleniche non avrà titolo alla ridistribuzione e dunque resterà in Turchia.
L’accordo chiuso oggi ruota intorno a quattro paletti:
1 – L’Unione assicura che non ci saranno espulsioni collettive e che ogni singolo caso sarà valutato in quanto tale.
2 – Si fissa la data di partenza al 20 marzo. Chiunque arrivi da lunedì in Grecia sarà sottoposto alla nuova regola “uno a uno”.
3 – L’Europa non si impegna a pagare altri tre miliardi di euro, oltre i tre già stanziati. In cambio assicura che i pagamenti saranno celeri e una buona dote di stanziamenti verrà effettuata già in settimana sui progetti turchi (non sono soldi che vanno direttamente al governo di Erdogan).
4 – L’Ue assicura una rapida apertura del capitolo 33 nel processo di adesione della Turchia. E’ il “Bilancio”. Non c’è veto su questo di Cipro che, però, ne ha bloccati altri.