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Microsoft nel mirino dell’Antitrust Usa: indagini su cloud, AI e alleanza con OpenAI (ChatGpt)

L’Antitrust Usa indaga su Microsoft per pratiche anticoncorrenziali nel cloud e nell’intelligenza artificiale, esplorando possibili distorsioni della concorrenza. La Ftc esamina anche le alleanze con OpenAI e le recenti acquisizioni

Microsoft nel mirino dell’Antitrust Usa: indagini su cloud, AI e alleanza con OpenAI (ChatGpt)

L’Antitrust degli Stati Uniti ha avviato un’indagine approfondita su Microsoft. Dopo un anno di indagini preliminari, la Federal Trade Commission (Ftc) ha inviato all’azienda una richiesta formale di informazioni dettagliata, comprendente centinaia di pagine. La richiesta, approvata dalla presidente della Ftc, Lina Khan, punta a raccogliere dati su alcuni dei principali servizi offerti da Microsoft, tra cui l’intelligenza artificiale, la cybersicurezza e il cloud computing.

Microsoft, OpenAI e il potenziale monopolio nel cloud

Il cuore dell’indagine riguarda in particolare i servizi cloud di Microsoft, che gestiscono e archivia un’enorme quantità di dati. L’Antitrust Usa sta anche esaminando come Microsoft integri l’intelligenza artificiale nei suoi prodotti principali, come il motore di ricerca Bing e la suite di software Office, e come la sua alleanza con OpenAI, la startup proprietaria di ChatGpt, possa rafforzare la sua posizione dominante nel mercato del cloud computing.

Microsoft, che è diventata il maggiore investitore in OpenAI, sta utilizzando la sua piattaforma Azure per vendere l’accesso ai sistemi di intelligenza artificiale della startup americana. Questo ha sollevato preoccupazioni tra i regolatori, che temono possibili distorsioni della concorrenza.

Antitrust Usa: Microsoft nel mirino per pratiche anticoncorrenziali

Oggi Microsoft è una delle aziende tecnologiche più influenti al mondo. Oltre al sistema operativo Windows, ha notevolmente ampliato il suo portafoglio acquisendo società come LinkedIn, la principale piattaforma di social media, e Xbox, uno dei leader nel settore dei videogiochi. Più di recente, ha acquisito Activision Blizzard per 69 miliardi di dollari, una mossa che ha suscitato preoccupazioni tra i regolatori antitrust, tra cui la Ftc, che tuttavia non è riuscita a bloccarla.

L’Antitrust Usa sospetta che Microsoft stia strutturando i suoi servizi in modo da penalizzare i concorrenti. Un esempio di tale comportamento sarebbe l’accusa da parte del gruppo NetChoice, che rappresenta le aziende concorrenti nel cloud computing, come Google e Amazon, secondo cui Microsoft costringe i consumatori a pagare licenze aggiuntive o penali se vogliono utilizzare i suoi prodotti, come Excel e Word, in combinazione con i servizi di altri fornitori di cloud.

Guidata da Lina Khan, Ftc è nota per le sue posizioni critiche nei confronti del potere monopolistico delle Big Tech. Al momento, l’agenzia è coinvolta in una serie di inchieste contro altre grandi aziende tecnologiche, tra cui Amazon, Meta, Google e Apple. Gli sviluppi di queste indagini potrebbero avere un impatto significativo sulla concorrenza nel settore tecnologico globale, con potenziali implicazioni per l’ecosistema digitale.

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