Se ne parla tanto a tutti livelli e su tutti i mezzi di comunicazione: articoli di scienza e medicina, trasmissioni tv, perfino la pubblicità del cibo per animali ma in realtà il microbiota intestinale resta per molti un mistero. E perfino per molti medici.
Da tempo tutti sappiamo dell’enorme massa di microrganismi ospitata nel nostro intestino, che prende il nome di microbiota e che influenza nel bene e nel male la nostra salute – afferma Silvia Turroni, Professore associato Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie, Università di Bologna – La comprensione e la divulgazione sono però spesso minate dalla scarsa conoscenza del lessico proprio del microbiota intestinale. Perché, quando per curiosità o necessità – perché il medico o il farmacista consigliano di fare il test – si vorrebbe approfondire la conoscenza di questo inquilino ancora misterioso e fondamentale per la salute, ci si trova di fronte a un ostacolo: il linguaggio iperspecialistico.
Entrando nello specifico va compresa innanzitutto l’importanza di conoscere la funzione di questa fondamentale componente del nostro apparato digestivo che comprende tutti quei microrganismi che si trovano all’interno del nostro apparato digerente, come batteri, virus, funghi e parassiti (molti dei quali vengono assunti con l’alimentazione).
Nel nostro corpo vivono 39 trilioni di cellule batteriche che vanno combattute
Le superfici che si trovano all’esterno e all’interno del corpo umano, come la pelle, la bocca e l’intestino, spiega la dott.ssa Silvia Giugliano, ricercatrice e biologa nutrizionista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Arese ricoperte da milioni di microrganismi (flora corporea) che ci proteggono da eventuali infezioni provocate da microbi dannosi. Queste cellule batteriche che vivono sul corpo sono all’incirca 39 trilioni, un numero leggermente superiore a quello delle cellule che compongono il corpo umano (30 trilioni).
Il microbiota stimola il sistema immunitario, scompone i composti alimentari potenzialmente tossici e sintetizza alcune vitamine e aminoacidi, comprese le vitamine del gruppo B e la vitamina K. Ad esempio, gli enzimi chiave necessari per formare la vitamina B12 si trovano solo nei batteri, non nelle piante e negli animali (la vitamina B12 svolge un ruolo essenziale nella formazione dei globuli rossi, nel metabolismo cellulare, nella funzione nervosa e nella produzione di DNA, le molecole all’interno delle cellule che trasportano le informazioni genetiche).
Inoltre – si legge nel sito dell’Humanitas – mentre gli zuccheri semplici, come lo zucchero da tavola e il lattosio (zucchero del latte), vengono rapidamente assorbiti nella parte superiore dell’intestino tenue ed hanno proprietà poco virtuose dal punto di vista digestivo, i carboidrati più complessi come gli amidi e le fibre non sono così facilmente digeribili e viaggiano più in basso nell’intestino crasso per completare il processo digestivo indotto dalla fermentazione dei batteri. Tale processo fornisce un senso di sazietà (occupano spazio nel tratto digerente), rallenta l’assorbimento di glucosio intestinale, riduce l’assorbimento del colesterolo alimentare, favorisce la salute cardiovascolare, aumenta la massa fecale e quindi della peristalsi intestinale e stimola la produzione di batteri “buoni” che agiscono quindi da prebiotici, favorendo una colonizzazione intestinale favorevole. Oltretutto, la fermentazione delle fibre non digeribili provoca la produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA) che possono essere utilizzati dall’organismo come fonte di nutrienti, e svolgono un ruolo importante anche nella funzione muscolare e nella prevenzione di malattie croniche, inclusi alcuni tipi di cancro e disturbi intestinali. Infine, gli SCFA che vengono rilasciati a seguito della fermentazione abbassano il pH del colon. Tale acidificazione dell’ambiente intestinale seleziona il tipo di microbiota e limita la crescita di alcuni batteri nocivi come ad esempio il Clostridium difficile.
È pertanto fondamentale familiarizzare e approfondire la conoscenza del microbiota e dei suoi effetti sulla salute. Ma spesso ci si scontra con una barriera culturale rappresentata dall’alta specificità terminologica di questa materia relativamente nuova per noi. Ci viene oggi incontro Wellmicro, azienda di NAMED GROUP, il polo italiano del benessere naturale – studia e analizza il microbiota intestinale con tecnologie di sequenziamento genetico di nuova generazione (Next Generation Sequencing NGS) che ha realizzato “Il microbiota intestinale e il suo linguaggio, Dizionario per conoscere il tuo microbiota intestinale” glossario in 140 vocaboli per facilitare la comprensione di termini scientifici relativi a microrganismi, funzioni e metodologie di analisi.
In 140 vocaboli la spiegazione di un organo che sovraintende all’equilibrio interno del nostro organismo
Questo dizionario – spiega Silvia Turroni – ha come obiettivo la diffusione e la spiegazione ad una platea ampia dei termini corretti, scientifici e aggiornati del microbiota intestinale per facilitare una maggiore comprensione del suo funzionamento e della sua importanza “Il microbiota intestinale e il suo linguaggio, Dizionario per conoscere il tuo microbiota intestinale”, grazie al know-how scientifico di Wellmicro, offre una raccolta di 140 vocaboli, ognuno accompagnato dalla spiegazione e da ulteriori osservazioni, per aiutare a scalfire l’impenetrabilità del lessico tecnico e avvicinarsi con maggiore cognizione a questo misterioso e affascinante organo. La nostra visione di un futuro in cui il microbiota intestinale con le sue caratteristiche individuo-specifiche rappresenterà uno dei pilastri della medicina di precisione, insieme all’idea di servizio alla comunità che quotidianamente guida il nostro lavoro e il nostro impegno in ricerca – afferma Andrea Castagnetti, Microbiologo, Direttore Generale di Wellmicro – ci ha messo di fronte a un problema che oltre che linguistico è etico: rendere le persone sempre più consapevoli e informate circa la loro salute. Questo dizionario è il piccolo contributo certamente non esaustivo che – dalla A di Acetato passando per la L di Lactobacillus fino ad arrivare alla Z di Zuccheri – mettiamo a disposizione di tutti: medici, studenti in medicina o persone curiose, per comprendere la terminologia propria del microbiota intestinale”. Wellmicro nata nel 2015 come spin-off dell’Università di Bologna dal 2022 fa parte di NAMED GROUP polo di ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di oltre 100 brand nelle principali aree terapeutiche, che copre tutto lo spettro del consumer healthcare: nutraceutica, dispositivi medici, fitoterapia, nutrizione sportiva, dieta e cosmetici, analisi molecolare del microbiota, conta oggi su circa 600 professionisti, e raggiunge più di 50.000 medici, 10.000 farmacie, parafarmacie ed erboristerie partner. Wellmicro ha elaborato metodi di interpretazione dei dati che sono stati brevettati, definendo protocolli. Nel 2016 ha lanciato sul mercato il primo test sul microbiota intestinale, nel 2019 il primo test sul micobiota intestinale e nel 2023 il Vaginal test. Wellmicro con il suo “Gut Test” vanta una rete di oltre 100 singoli professionisti della salute e strutture mediche.
“Il microbiota intestinale e il suo linguaggio, Dizionario per conoscere il tuo microbiota intestinale” è consultabile e scaricabile dal sito di Wellmicro: https:wellmicro.com/dizionario-del-microbiota/