La mostra propone 160 fotografie appositamente tirate con stampa al bromuro d’argento dai negativi originali conservati nella Look Magazine Collection del Museo della città di New York, realizzate da Stanley Kubrick dal 1945 al 1950 quando, a soli 17 anni, venne assunto dalla rivista americana Look.
La rassegna testimonierà la capacità di Kubrick di documentare la vita quotidiana dell’America dell’immediato dopoguerra, attraverso le inquadrature fulminanti e ironiche nella New York che si apprestava a diventare la nuova capitale mondiale, o l’epopea dei musicisti dixieland o degli artisti circensi. Ideata da GAmm Giunti, curata da Michel Draguet, presentata lo scorso anno in prima mondiale nella prestigiosa sede dei Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique a Bruxelles, è coprodotta da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e da Giunti Arte Mostre Musei, in collaborazione con il Museum of the City of New York – che custodisce un patrimonio ancora in parte sconosciuto di oltre 20.000 negativi di Stanley Kubrick.
Stanley Kubrick, il geniale regista al quale si devono alcuni capolavori del cinema mondiale, fu anche un eccellente fotografo. Approda infatti come collaboratore alla rivista Look, fra i più diffusi mensili dell’epoca, grazie a una fotografia che ritrae un edicolante a New York il giorno della morte del presidente Roosevelt e dopo pochi mesi, appena diciottenne, ne diventa uno dei fotoreporter di punta.
Il percorso espositivo, organizzato in sezioni tematiche, si svolgerà attraverso alcune delle storie che l’occhio dell’obiettivo di Kubrick ha immortalato.
Ad aprirlo sarà la photo-story ispirata da Mickey, un ragazzino di dodici anni che lavora come lustrascarpe nel quartiere di Brooklyn, accompagnata da altre serie dedicate alla ‘sua’ città, una New York talvolta notturna, come nelle figure dei viaggiatori della metropolitana, o quotidiana come nelle immagini colte per strada.
Nell’opera fotografica di Kubrick, New York rappresenta la metafora dell’intero mondo occidentale, un osservatorio privilegiato per riflettere sulle forme di vita di una società in piena evoluzione, come nella serie in parte inedita di Life and Love on the New York Subway pubblicata nel1947, o negli scatti effettuati nella sala di aspetto di un dentista, luogo di incontri casuali e avvincenti.
Una sezione raccoglie una scelta di ritratti che affrontano l’universo del ‘più grande spettacolo del mondo’ con una strepitosa serie di immagini dietro le quinte del circo, l’avventura delle prime star della televisione, e l’epopea del pugilato, che cronologicamente fa da ponte fra la carriera di fotografo e l’inizio di quella di regista.
Infatti, tra il 1949 e il 1950 realizzò due servizi che raccontano la vita del pugile Rocky Graziano e quella del peso medio Walter Cartier; pochi mesi dopo gira Day of the Fight (1951), il suo primo film della durata di sedici minuti, nel quale racconta la giornata che precede l’incontro di boxe tra lo stesso Cartier e Bobby James dell’aprile 1950.
Josef von Stroheim dopo avere visto il suo primo lungometraggio Il bacio dell’assassino, di poco successivo, disse di lui che “quando un regista muore diventa fotografo. Forse Il bacio dell’assassino sarà la prova che quando un regista nasce non è detto che muoia un fotografo”.
La mostra è ideata da GAmm Giunti, curata da Michel Draguet, presentata lo scorso anno in prima mondiale nella prestigiosa sede dei Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique a Bruxelles, è coprodotta da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e da Giunti Arte Mostre Musei, in collaborazione con il Museum of the City of New York – che custodisce un patrimonio ancora in parte sconosciuto di oltre 20.000 negativi di Stanley Kubrick.
STANLEY KUBRICK. Fotografo
Genova, Palazzo Ducale
1 maggio – 25 agosto 2013