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Metro in vendita, terremoto nel commercio all’ingrosso

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Non si è ancora spenta l’eco della acquisizione del 24% dei due gioielli francesi Fnac-Darty da parte della tedesca Ceconomy  che, dopo la separazione da Metro (ma con reciproci intrecci azionari), controlla MediatSaturn Retail Group, che già a un anno di distanza un autentico finimondo ha investito l’intero panorama della distribuzione dell’elettronica di consumo del centro Europa e cioè Germania, Est Europa e Russia. E a provocare questo scompiglio è una delle glorie tedesche, Metro AG, gigante europeo del grossismo alimentare che sta perdendo smalto, quotazioni, e azionisti. Tre i movimenti societari che stanno investendo il settore e che, per l’importanza di Metro, delle catene francesi Fnac-Darty e di quelle tedesche, Mediamarkt e Saturn, rischiano di travolgere delicatissimi equilibri proprio nel momento in cui il retail tradizionale subisce continue disfatte dal dumping Amazon.

Haniel vende il 7% di Metro e non solo

Il primo movimento viene reso noto venerdì 24 agosto quando Haniel Finance Deutschland GmbH della famiglia Haniel, azionista di maggioranza di Metro con il 22,5 per cento, comunica di aver ceduto il 7,3 per cento della partecipazione al gruppo EP Investment di EP Global Commerce (EPCG), di proprietà del miliardario ceco Daniel Kretinsky e dell’uomo d’affari slovacco Patrik Tkac. L’accordo prevede un’opzione per l’acquisto del saldo che è del 15,2 per cento. Seconda mossa:  il 27 agosto Ceconomy comunica di essere in trattativa –molto avanzata – con la stessa EP Investment per un’eventuale vendita di una quota consistente del 10 per cento che Ceconomy detiene del capitale Metro.

I nuovi affaristi dell’Europa dell’Est

Terzo movimento, MSH avrebbe concluso un accordo con il gruppo SAGMAR per acquisire il 15 per cento di PAO M.Video, il primo retailer delle vendite di elettronica di consumo di Russia. Cifra ufficiosa: 258 milioni di Euro. Questo consentirebbe a Ceconomy di chiudere il pesante passivo delle attività dei negozi MSH in Russia, e di crescere su quel mercato grazie all’alleanza con M.Video, in costante crescita. Questi movimenti hanno fatto balzare i titoli di Metro e di Ceconomy alla Borsa di Francoforte ma come effetto immediato e futuro a subìre conseguenze sarebbe quasi tutto il retail europeo dell’elettronica di consumo e, volendo, anche del food. .Se i due affaristi della Cechia e della Slovacchia dovessero, come hanno dichiarato, esercitare l’opzione dell’acquisizione dell’intera quota Haniel in Metro, questa cesserebbe di essere tedesca poiché EP Investement, con il 31,5 per cento, dovrebbe secondo le normative tedesche fare l’offerta per l’intero capitale di Metro. Quali i motivi di questi movimenti? Da tempo Metro non ha brillanti risultati  e anzi, nonostante la vendita del gigante Kaufhof e la separazione di Ceconomy, ha visto crollare in aprile le quotazioni anche perché le perdite subìte sul mercato russo sono state rilevanti. I punti vendita in Est Europa e Russia sono circa 300 e Kretinsky ha dichiarato chiaro e tondo che mira ad un’espansione territoriale e finanziaria che è solo agli inizi.

Dal blog La casa di Paola

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