Il freddo, il grande assente del Natale e del mese di dicembre, sta finalmente arrivando. Una perturbazione ha fatto irruzione sull’Italia e ha provocato un deciso cambiamento meteo, con il primo vero maltempo d’inizio anno. Dopo tre settimane di clima mite con caldo anomalo e temperature quasi primaverili, finalmente torna la pioggia e anche la neve, sebbene per ora solo in montagna. Ma a breve dilagherà aria un po’ più fredda che riporterà un pizzico d’inverno.
La riscossa dell’Inverno però si farà ancora attendere, in quanto saranno le miti correnti atlantiche a prevalere, nel corso della settimana, con temperature ben sopra media, soprattutto al centro sud.
Ma anche la pioggia avrà vita breve, con l’anticiclone che già ci riproverà a riproporsi già da martedì 10. Ma non riuscirà a riconquistare del tutto il nostro Paese: ci saranno altre due perturbazioni che incideranno sull’evoluzione meteo della seconda parte della settimana anche se già per il fine settimana si prospettano giornate più stabili con temperature nuovamente sopra la media.
La domanda è sempre la stessa: quando arriverà il vero freddo? Ancora non si riesce a capire bene quanto accadrà dato che i centri di calcolo internazionali non riescono a trovare una comune linea di tendenza. Alcuni, propendono nell’arrivo di un po’ di freddo intorno al 20 del mese. Altri invece per fine mese. Non ci resta dunque che attendere ancora un po’ affinché l’atmosfera trovi quanto prima la sua vera dimensione.
Previsioni meteo martedì 10 e mercoledì 11 gennaio
Martedì 10: al Nord, sereno o poco nuvoloso. Al centro soffieranno venti forti di Maestrale. Al Sud: arriva il Maestrale, ultimi rovesci in Puglia e sul basso Tirreno.
Mercoledì 11: al Nord, cielo sereno o poco nuvoloso. Al centro: bel tempo prevalente. al Sud: alternanza tra nubi e schiarite, in un contesto asciutto.
Torna la neve sulle Alpi, poi sugli Appennini
La neve è tornata a cadere sulle Alpi, a partire dai 7-900 metri, ma fra poche ore si attende anche qualche episodio nevoso sugli Appennini, oltre 1400-1500 metri. I maggiori accumuli si sono avuti sui settori più occidentali della Valle d’Aosta, con punte anche di 40cm a 2000m di quota sulla zona del Monte Bianco.