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Meteo: è la primavera più fredda dal 2003, ma il caldo arriva

Pixabay

Forse nel posto esatto dove vivete non è stato così o avete avuto una percezione diversa, ma se avete passato le ultime settimane nel Nord Italia difficilmente questo dato vi stupirà: la primavera del 2021 finora, in Italia e anche nel resto d’Europa, è stata la più fredda, o per meglio dire la meno calda da almeno 18 anni a questa parte. E la colpa, anche se sembra controintuitivo, è proprio del riscaldamento globale, che dunque come spesso spiegano gli scienziati non produce soltanto le ondate di caldo anomalo alle quali ci stiamo abituando d’estate, o gli inverni relativamente miti. Il dato si evince incrociando alcuni riscontri, rigorosamente ufficiali e oggettive. Nel mese di aprile, l’ultimo disponibile per intero, il monitoraggio effettuato dal programma europeo Copernicus ha certificato che “in tutta Europa, aprile 2021 è stato il mese più freddo se comparato allo stesso periodo di ogni anno dal 2003”.

I picchi di “freddo”, spesso accompagnati da maltempo come quello che al Nord ancora stiamo vedendo in questi giorni, alla fine del mese di maggio, si sono registrati secondo gli esperti proprio in Francia, Svizzera, Germania e in Italia, dove per capire il fenomeno ci possono aiutare ulteriori dati rilevati da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale e che “destagionalizza” i dati dei consumi elettrici anche considerando le temperature medie mensili. Nel caso del mese di marzo, su tutto il territorio italiano la temperatura media è stata di ben 1 °C inferiore a quella del mese di marzo 2020, che a sua volta fu già inferiore di 1,2 gradi rispetto allo stesso mese del 2019. Ancora più marcata l’anomalia nel mese di aprile: in Italia la temperatura media è stata inferiore di 1,5 °C rispetto ad aprile 2020, che fu in linea con quello del 2019. Va anche ricordato che la primavera del 2019 fu a sua volta una primavera non particolarmente calda, anzi la terza più “fredda” dal 2013.

Rimane da vedere il mese di maggio, ma la sensazione ricordando il meteo delle ultime settimane è che la tendenza generale non farà in tempo a cambiare, anche se le previsioni indicano l’arrivo del primo grande caldo nell’ultima settimana del mese. Molti si chiederanno: ma perché, se davvero le ultime primavere sono così fredde (e nel caso del 2020 in Italia anche una buona parte dell’estate, soprattutto al Nord), ogni anno si raggiunge il record di caldo a livello globale? La risposta è semplice: perché a formare quel dato concorrono le temperature di tutto il pianeta in tutto l’anno, e quello che accade in Italia e in Europa potrebbe essere diverso in altri continenti. Anzi lo è, visto che sempre il programma Copernicus ha rilevato che “a livello globale, aprile 2021 è stato più caldo di qualsiasi mese di aprile precedente al 2010”, anche se “più freddo rispetto al mese di aprile nel 2010 e ai mesi di aprile nel periodo dal 2016 al 2020”.

Non è tutto. Il 2020 è stato l’anno più caldo di sempre, ma al dato finale – dicono tutti gli esperti – hanno contribuito e non poco gli incendi di vastissime dimensioni scoppiati in Australia, in parti della regione amazzonica e negli Stati Uniti occidentali. Inoltre, secondo lo studio Upper Ocean Temperatures Hit Record High in 2020, a cui partecipano anche i ricercatori italiani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dell’Enea, il 2020 è stato l’anno del record anche per quanto riguarda la temperatura degli oceani. E gli oceani più caldi oceani portano ad un riscaldamento maggiore dell’atmosfera, senza contare poi che un’atmosfera più calda provoca piogge più intense, un numero maggiore di tempeste e uragani, per giunta di maggiore intensità, aumentando anche il rischio di inondazioni.

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