Gazprom alza il conto per l’Ucraina. Il gigante energetico russo ha messo fine alla politica di ribassi sul gas metano venduto a Kiev, aumentando il prezzo di oltre un terzo, fino a 385,5 dollari per mille metri cubi. Lo sconto da circa 400 a 268,5 dollari era stato concordato a dicembre, prima che in Ucraina venisse spodestato il presidente Yanukovich e che la Russia s’impadronisse della Crimea.
“Conformemente al contratto in vigore sulla consegna del gas – ha annunciato il patron di Gazprom, Alexei Miller –, il prezzo per l’Ucraina sarà nel secondo trimestre di 385,5 dollari”.
Secondo il numero uno del colosso moscovita, in risposta all’aumento del prezzo del metano russo, Kiev ha alzato del 10% le tariffe per il transito del gas sul proprio territorio, che da gennaio era di 2,73 dollari per mille mc ogni cento chilometri.
Miller ha precisato che il debito dell’Ucraina nei confronti di Gazprom per le bollette del gas ammonta a 1,7 miliardi dollari e che la cancellazione dello sconto è legata proprio ai mancati pagamenti delle forniture del 2013.
Lo sconto concesso da Mosca era stato interpretato da molti analisti come una sorta di premio al Governo ucraino per non aver siglato un accordo di associazione con l’Unione europea a fine novembre. Quella stessa decisione aveva innescato le proteste di piazza che poi hanno scatenato tre mesi di violenze fino alla deposizione di Yanukovich e alla crisi in Crimea.