Novità sul fronte dell’innovazione energetica in Italia, protagoniste Eni e Snam. Per quanto riguarda il Cane a sei zampe, ha appena firmato un contratto con Safe (controllata di SAFE&CEC, la newco detenuta al 51% da Landi Renzo nata dall’aggregazione di Safe e Clean Energy Compression) per la fornitura di 20 impianti di distribuzione metano, e relativa manutenzione, destinati alle stazioni di rifornimento, sia per automobili che per mezzi pesanti, della rete Eni su tutto il territorio nazionale. L’accordo ha la durata di cinque anni: per i primi tre, Safe, società specializzata nello sviluppo di soluzioni per lo stoccaggio di gas, sarà impegnata nella fornitura e posa dei beni (ovvero, dell’equipment composto da compressore, dryiers, erogatore, sistema di controllo e di stoccaggio), mentre nei successivi due anni fornirà i relativi servizi di manutenzione.
L’intesa prevede anche che alcune stazioni saranno costruite ex novo, mentre altre saranno oggetto di revamping, intervento quest’ultimo previsto per le prime stazioni collocate nel Nord Italia, che saranno consegnate nell’autunno del 2019. Il rifacimento secondo standard più moderni e sicuri di punti di rifornimento già esistenti, così come la realizzazione di nuovi impianti, porterà a 1.342 il numero di stazioni metano a livello nazionale, oggi sottodimensionate ma in crescita nei piani di Eni e anche di Snam.
Per quanto riguarda Snam invece, è partita in Campania una sperimentazione relativa all’idrogeno, che rappresenta un elemento chiave nell’ottica della decarbonizzazione e dell’utilizzo di fonti di energia pulite. A Contursi Terme, in provincia di Salerno, la società che gestisce la rete del gas nazionale, sta nello specifico sperimentando l’immissione di una miscela di idrogeno (al 5% in volume) e gas naturale nella rete di trasporto gas italiana. Il progetto, primo di questo genere in Europa, prevede la fornitura di H2NG (miscela di idrogeno e gas) a due imprese industriali della zona, un pastificio e un’azienda di imbottigliamento di acque minerali.
L’idrogeno, secondo quanto spiega Snam in una nota, “avrà un ruolo cruciale nel garantire il raggiungimento degli obiettivi europei e globali di decarbonizzazione al 2050″. La combustione dell’idrogeno, infatti, non genera emissioni di anidride carbonica. In prospettiva, inoltre, l’idrogeno “green” prodotto attraverso l’elettrolisi da fonti rinnovabili come sole e vento permetterà a queste risorse non programmabili di beneficiare della capillare rete di trasporto gas e degli stoccaggi, contribuendo a fronteggiare la sfida dell’intermittenza dell’energia verde. Secondo un recente studio della società di consulenza Navigant, promosso dal consorzio Gas for Climate (di cui fa parte anche Snam), l’Europa ha un potenziale al 2050 di 270 miliardi di metri cubi di gas rinnovabile (circa 170 miliardi di metri cubi di idrogeno e 100 miliardi di metri cubi di biometano), in grado di facilitare il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione grazie alle infrastrutture esistenti con un risparmio annuo di 217 miliardi di euro rispetto a uno scenario che preveda un contributo minimo del gas.
“La prima iniezione di idrogeno in Europa in una rete di trasporto con fornitura diretta a clienti industriali – dichiara l’amministratore delegato di Snam Marco Alverà – proietta Snam e il nostro Paese nel futuro dell’energia pulita. L’idrogeno sarà sempre più importante nelle strategie di Snam, abbiamo le competenze e le tecnologie per diventare leader anche in questo settore. Abbiamo fortemente voluto avviare questo innovativo progetto nel Sud Italia e in Campania, a conferma del nostro profondo legame con il territorio”.
La sperimentazione della fornitura di H2NG proseguirà per circa un mese. Applicando la percentuale del 5% di idrogeno al totale del gas trasportato annualmente da Snam, se ne potrebbero immettere ogni anno in rete 3,5 miliardi di metri cubi, un quantitativo equivalente ai consumi annui di 1,5 milioni di famiglie e che consentirebbe di ridurre le emissioni di anidride carbonica di 2,5 milioni di tonnellate, corrispondenti al totale delle emissioni di tutte le auto di una città delle dimensioni di Roma o della metà delle auto di una regione delle dimensioni della Campania.
Per Snam, infine, ci sono anche novità sul fronte societario. L’imprenditore Romano Minozzi, presidente e fondatore di Iris Ceramica, è salito dal 6,02% al 6,62%. E’ quanto emerge dalle presenze all’assemblea dei soci del gruppo energetico, in cui il primo azionista resta Cdp Reti col 30,37%. Tra gli altri azionisti rilevanti anche Blackrock e Lazard Asset Management, entrambi a un soffio dal 5%. L’assemblea sta piacendo agli investitori, che in Borsa premiano il titolo Snam con un guadagno di mezzo punto percentuale intorno a mezzogiorno, a 4,587 euro per azione.