Oggi scioperano i sindacati metalmeccanici, per la vertenza sul rinnovo del contratto: l’agitazione, proclamata un mese fa, dura 4 ore ed è stata decisa di concerto da tutte le sigle, Fiom, Fim, Uilm. E’ la prima volta dopo 8 anni che i sindacati dei metalmeccanici ritrovano l’unità sulla questione del contratto nazionale.
A finire nel mirino delle sigle sindacali è Federmeccanica, associazione di categoria degli imprenditori, accusata di volere cancellare il contratto nazionale e negare aumenti salariali alla quasi totalità dei lavoratori. Federmeccanica rimane infatti ferma sulla posizione di un salario minimo di garanzia solo per i nuovi assunti che di fatto esclude aumenti per la maggioranza dei lavoratori per i quali non sarebbe previsto alcun adeguamento nei prossimi anni.
“Questa iniziativa serve a riavviare la trattativa perché noi vogliamo fare il contratto“, ha spiegato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. Federmeccanica, a suo avviso, deve “rendersi disponibile a modificare la propria proposta sul salario altrimenti, se dovesse permanere la sua rigidità, lei stessa si dovrà assumere la responsabilità di avviare una fase di ulteriore conflitto“.
Per il segretario generale della Fim, Marco Bentivogli, la posizione delle imprese “si è letteralmente marmorizzata da dicembre, per questo lo sciopero ci è sembrato inevitabile anche a causa di un suo atteggiamento muscolare e antagonistico. Noi pensiamo che lo sciopero funzionerà, ci aspettiamo che il giorno dopo Federmeccanica ci convochi per riprendere la trattativa”. Sulla stessa linea il leader della Uil, Rocco Palombella: “Siamo convinti che ci siano le condizioni, come siamo convinti che ci sarà una grande partecipazione dei lavoratori perchè lo sciopero non ha una base politica ma è per il rinnovo del contratto”.