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Metalmeccanici, come vanno le trattative per il rinnovo del contratto nazionale: gli aumenti salariali in gioco

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L’inflazione è ormai sotto controllo, la cronologia del taglio dei tassi di interesse sembra sostanzialmente assicurata da Bce e Fed, al netto di sconvolgimenti sul fronte energetico in arrivo dai vari focolai di guerra regionale. Sul fronte salariale proseguono invece le trattative nelle diverse categorie economiche, per adeguare gli stipendi dopo un ciclo inflazionistico molto significativo. Si è tenuto a Padova, nella sede di Confindustria Veneto Est (che raggruppa le associazioni di Venezia, Padova, Rovigo e Treviso), l’incontro tra il comparto associativo metalmeccanico e Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica, che ha aggiornato sull’andamento della trattativa di rinnovo del contratto. Confindustria Veneto Est è un’area economica tra le più rilevanti a livello nazionale per quanto concerne l’industria metalmeccanica, con oltre 12.600 unità locali e circa 132 mila addetti, pari rispettivamente al 56% e al 53,2% del totale regionale del settore.

Metalmeccanici, cosa prevede il rinnovo del contratto

Il rinnovo prevede il mantenimento del meccanismo di adeguamento retributivo all’andamento dell’inflazione (indice Ipca Nei), che nel periodo di vigenza del precedente contratto ha determinato un adeguamento dei minimi tabellari pari a 310 euro lordi al livello C3. Nel nuovo testo è inserito anche il riconoscimento di 700 euro lordi annui a fronte di un margine operativo lordo sul fatturato superiore al 10% e incrementale per i dipendenti di tutte le aziende che non hanno premi di risultato o altri elementi economici collettivi (l’importo sarà di 350 euro lordi in caso di presenza di elementi individuali). Novità positive anche per quanto riguarda il segmento benefit: è previsto l’innalzamento dei “flexible benefits” a 400 euro a regime, nel caso in cui gli attuali 200 euro vengano destinati a servizi con valore sociale e ambientale (rette asili nido, acquisto libri scolastici, trasporto pubblico, assistenza anziani). «La proposta di Federmeccanica non solo risponde alle principali richieste del sindacato ma è un ulteriore passo verso i bisogni delle persone.

Gli aumenti garantiti negli ultimi anni sono stati importanti e senza precedenti, così come le prestazioni sanitarie erogate per centinaia di milioni di euro. La situazione congiunturale del comparto metalmeccanico è complicata, fortemente esposta a pressioni competitive e marginalità molto ridotte, ed eventuali ulteriori riconoscimenti salariali non possono che essere legati alla produttività. In questo senso, fondamentale è anche il “mantenimento e l’implementazione di determinate azioni a livello nazionale, su tutte la riduzione del cuneo fiscale”, ha dichiarato Antonella Candiotto, presidente del gruppo metalmeccanico di Confindustria Veneto Est. L’attività produttiva nel settore metalmeccanico del Veneto Est conferma infatti la fase di debolezza, che è trasversale alla manifattura italiana ed europea più in generale.

Metalmeccanici, l’analisi di Confindustria Veneto Est

Secondo l’analisi congiunturale di Confindustria Veneto Est, nei primi sei mesi del 2024 la variazione è stata del -2,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le esportazioni del comparto metalmeccanico hanno registrato nel primo semestre una contrazione del -4,8%, sull’onda del calo delle vendite in Germania (-9,1%), Francia (-2,7%), Spagna (-6,8%), Regno Unito (-13,5%), Austria (-11,5%). Un andamento più positivo delle vendite si è registrato invece verso Stati Unit (+2%), Romania (+13,7), Paesi Bassi (+0,9), Cina (+18,7%) e Turchia (+16%). Per quanto riguarda la parte di adeguamento ai principi Esg del contratto collettivo nazionale si va dagli aspetti sociali-solidaristici come quanto previsto per la non autosufficienza all’assistenza sanitaria integrativa per le fasce più deboli, la formazione e alla sicurezza sul lavoro, agli aspetti ambientali, fino alla governance sugli appalti e la partecipazione. “Il rinnovo è attraversato inoltre da interventi importanti sui temi di genere con l’obiettivo di aumentare l’occupazione femminile in generale e nei livelli direttivi. La proposta di realizzare un Ccnl Esg unisce due necessità imprescindibili: quella della sostenibilità economica e sociale e quella della competitività”, sono state le parole di Franchi.

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