Federmeccanica incassa quasi tutti “no” nel nono round della contrattazione con i sindacati per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. L’incontro riguardava Orari, Smartworking, Maternità/Paternità, Appalti, Jobs Act, Reperibilità e malattia. Secondo Fim Cisl “correlare le 32 ore di PAR (permessi annui retribuiti) alla presenza ovvero alla maturazione alla effettiva prestazione, prevedendo addirittura l’azzeramento sotto le 1.280 ore, è esemplare nel riconfermare un idea arcaica di lavoro, di produttività contraddittoria rispetto al presente e al futuro del lavoro nell’industria manifatturiera”.
In una nota il sindacato dei metalmeccanici guidato da Marco Bentivogli spiega che “la sfida all’associazione degli imprenditori continua: li porteremo ad abbandonare queste posizioni e a fare passi in avanti verso uno schema di orari più vicini alle esigenze dei lavoratori e dell’impresa anche attraverso l’uso di sistemi di orario a menù. Abbiamo valutato positivamente l’utilizzo a ore riguardo ai congedi parentali e definendo la programmazione a 1 mese, la disponibilità ad utilizzare la banca e il conto delle ore per anticipare l’uscita pensionistica dei lavoratori più anziani e la nostra richiesta di costruire linee guida sullo smart-working”.
Il sindacato sostiene anche che la positiva apertura di ieri sulla diffusione della contrattazione decentrata viene contraddetta dalla chiusura totale di Federmeccanica, espressa oggi, sullo sviluppo della contrattazione territoriale rappresenta una riedizione di chiusura antistorica già vista in altri contratti. “Come si può pensare di sviluppare la contrattazione decentrata di piccole aziende e renderla usufruibile e certa – dichiara Marco Bentivogli – senza aprire sulla contrattazione territoriale? Il 63% delle aziende ha il solo contratto nazionale, ovvero un solo livello contrattuale”.
Scontro anche sul Jobs Act. “Noi applichiamo la legge”, aveva detto Federmeccanica. “Questa posizione – replica la nota di Fim Cisl – chiude la possibilità per chi come Fim e Uilm non hanno mai chiesto di boicottare l’applicazione della legge ma di renderla gestibile ed equa anche rispetto ad alcune forzature ideologiche che hanno solo lo scopo di aumentare i contenziosi legali”.
Allegati: Il comunicato di Fim-Cisl