Lo stanno sottolineando in tanti: il vento negli Stati Uniti sta davvero cambiando. Tra meno di dieci giorni Donald Trump tornerà per la seconda volta alla Casa Bianca, il controllo di Camera e Senato sarà nelle mani dei repubblicani e – appare ormai evidente – le grandi aziende del tech corrono a riallinearsi su posizioni decisamente più conservatrici.
Meta, Zuckerberg fa fuori anche l’inclusività
Infatti, dopo aver annunciato che Meta non avrebbe utilizzato più i fact-checker sulle sue piattaforme, Mark Zuckerberg ha dichiarato che a partire da oggi la società si sbarazzerà anche dei i suoi programmi per la diversità, equità e inclusione. Stando ad una nota interna, di cui i media americani hanno preso visione, Meta riconosce che “il panorama giuridico e politico per gli sforzi in materia di diversità, equità e inclusione negli Stati Uniti sta cambiando” e che alcuni programmi, tra cui il Diverse Slate Approach, non sono più “attuali”.
Meta, via la tutela delle minoranze: chi lo ha già fatto
La mancanza di diversità razziale e di genere nella Silicon Valley è oggetto di discussione da tempo negli Stati Uniti. Secondo l’ultimo rapporto, grazie ai programmi sulla diversità Meta ha raddoppiato il numero di dipendenti neri e ispanici negli Usa, rispettivamente dal 3,8% e 5,2% al 4,9% e 6,7%. L’azienda guidata da Zuckerberg, tuttavia, è solo l’ultima di una serie che ha deciso di eliminare le sue politiche per la tutela delle minoranze dopo McDonald’s, Walmart, Ford e Lowe’s.