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Messico: le opportunità arrivano da tecnologie per l’agricoltura e automobili

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Con circa 130 milioni di abitanti, il Messico rappresenta la 15° economia su scala globale e 2° in America Latina, dietro solo al Brasile, con un PIL di 1,07 miliardi di dollari. Quanto agli investimenti diretti esteri, il Paese è il 15° ricettore al mondo. Per la sua posizione geografica, con chilometri di costa sugli oceani atlantico e pacifico, il Messico è un Paese estremamente votato al commercio. Ed è uno dei mercati latinoamericani più aperti dal punto di vista commerciale grazie ai numerosi accordi di libero scambio su scala globale. Allo stesso tempo, gode di una stabilità politica e macroeconomica che lo distingue da altri Paesi latino-americani. Il cambio con la valuta locale, il peso, si mantiene stabile da diversi anni e non ha visto grandi oscillazioni nemmeno durante i momenti più critici della pandemia cominciata nel 2020. L’età media di 27-28 anni rende, inoltre, il mercato messicano promettente e in costante crescita, con un debito pubblico di poco più del 50% del PIL.

Da un punto di vista culturale e storico, il Messico è a pieno titolo un Paese dell’America Latina. D’altro canto, per la sua posizione geografica (condivide 3000 km di frontiera con gli USA, attraversata ogni giorno da circa 1 milione e mezzo di persone), il Messico è un mercato del Norda America. Ed è nordamericano soprattutto nella cultura imprenditoriale e nella strategia degli accordi commerciali. Il Paese infatti fa parte dell’USMCA, che rafforza l’unità commerciale tra Messico, Canada e USA. Quest’ultimi rappresentano il principale partner commerciale, con più del 75% delle esportazioni, seguiti da Canada, Cina e Germania. Tuttavia, la dipendenza dall’economia nordamericana, l’elevato tasso di criminalità e gli alti livelli di povertà della popolazione sono fattori spesso scoraggianti per investire in questo Paese. La distanza geografica e culturale, inoltre, non va sottovalutata. Tuttavia, si tratta di un mercato promettente, che offre molte opportunità di business, anche per le imprese italiane.

L’Italia intrattiene da anni importanti relazioni commerciali con il Messico. Rappresenta il secondo partner nell’UE, dopo la Germania, e il Messico rappresenta il principale mercato per il Made in Italy in America Latina. Sono più di 400 le imprese che hanno deciso di stabilirsi in loco, utilizzando il paese come porta d’entrata nella regione. Dal 2020, dopo l’accordo tra UE e Messico, si è registrato un aumento di quasi il 10% negli scambi conl’Italia e le opportunità sono numerose. Il Made in Italy esporta soprattutto macchinari agricoli, ma c’è ancora un ampio margine di crescita nei comparti dei beni di consumo, agroalimentare e automobilistico.

In particolare, con riferimento al settore agricolo e agroalimentare, il Messico ha un vasto territorio coltivato ed è uno dei principali produttori al mondo di mais e avocado, con una grande produzione anche di banane, cocco, caffè, asparagi, frutti rossi. È in aumento, inoltre, la produzione di prodotti organici, a fronte dell’elevata domanda dei consumatori statunitensi. Le imprese agricole sono spesso a conduzione familiare, ben strutturate e alla ricerca di nuove tecnologie. Pertanto, ci sono buone opportunità in tecnologie e macchinari per l’agricoltura. Allo stesso tempo, sono numerose le imprese automobilistiche che hanno deciso di insediarsi nel territorio, approfittando della manodopera più economica e usare la logistica come base per le esportazioni nel resto del continente. Il Messico, d’altronde, è il quarto esportatore di automobili al mondo dopo Germania, Giappone e USA.

Prima di avviare un business in Messico, nonostante ci siano accordi di libero scambio, non vanno sottovalutate le barriere non tariffarie, sia che si tratti di un progetto di esportazione che di insediare una filiale produttiva. In particolare, ci si riferisce a normative locali, requisiti in materia di etichettatura, certificati e licenze particolari, ma anche a problemi logistici e alle differenze culturali. Infine, in Messico, grazie anche alla giovane età media, gli e-commerce e i social media sono molto diffusi. Ecco allora che qualsiasi attore economico che decida di rafforzare la propria presenza sul territorio non può prescindere da questi strumenti.

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Categories: Economia e Imprese