Condividi

Messi e Cristiano Ronaldo, fine di un’epoca

L’eliminazione congiunta dalla Champions e gli imperdonabili errori personali di Messi e Cristiano Ronaldo segnano il tramonto di una favolosa epoca calcistica in cui i due Palloni d’oro si sono sportivamente combattuti a suon di gol e di prodezze – Ma ora c’è una nuova generazione di campioni pronti a sostituirli: Mbappè e Haaland sono i primi della lista

Messi e Cristiano Ronaldo, fine di un’epoca

La fine di un’era? Il quesito riguarda Messi e Ronaldo e sorge spontaneo dopo le partite di Champions dei giorni scorsi, che hanno visto l’eliminazione di entrambi già agli ottavi di finale. Non succedeva da 15 anni, ovvero dalla stagione 2004/05: la Pulce, 17 anni, fu sconfitta dal Chelsea, mentre CR7, 20 anni appena compiuti, lascio il palcoscenico al Milan di Ancelotti. Tre lustri, nel calcio, equivalgono a un’altra epoca e in effetti da allora i due fenomeni si sono presi tutto, vincendo, tra le altre cose, 9 Champions in due (5 per Ronaldo, 4 per Messi) e ben 11 Palloni d’oro (6 per l’argentino, 5 per il portoghese).

Ora però gli scenari sembrano cambiati, perché se è vero che entrambi continuano comunque ad avere un rendimento importantissimo, lo è anche che, a livello internazionale, non sembrano più in grado di fare la differenza come prima. Le eliminazioni con Porto e Psg infatti non sono due fulmini a ciel sereno, bensì il terzo indizio che sembrerebbe fare la prova. Due anni fa CR7, appena passato alla Juventus, fu sconfitto dall’Ajax nei quarti, mentre Leo si fermò un turno più avanti contro il Liverpool di Klopp, l’anno scorso invece il portoghese disse addio alla Champions con il Lione negli ottavi, con l’argentino letteralmente travolto nei quarti dal Bayern Monaco (8-2!).

Insomma, i due marziani arrancano e la carta d’identità non gioca a loro favore: il tempo dell’addio non è ancora arrivato, ci mancherebbe, ma di certo le occasioni per primeggiare non saranno poi molte. Anche perché, nel frattempo, le nuove leve avanzano e questa volta con grande successo. Se la tornata “dei Neymar” si è rivelata un buco nell’acqua, lo stesso non si può dire di quella attuale, capitanata da Mbappé e Haaland. Il francese, già campione del mondo nel 2018, è ormai un campione fatto e finito ed è pronto a dare l’assalto al Pallone d’oro, a meno che il norvegese non gli rubi la scena vincendo la Champions con il Borussia Dortmund.

Ad ogni modo, non dovesse toccare a nessuno dei due, lo scettro di miglior giocatore del mondo se lo prenderebbe Lewandowski, fermato solo dalla decisione (discutibile) della Fifa di non assegnare il premio nell’anno della pandemia. Sembra incredibile, ma per la prima volta dopo tanti anni Messi e Ronaldo non sono nemmeno presi in considerazione, almeno al momento: l’Europeo col Portogallo potrebbe ridare slancio a CR7, ma servirebbe quasi un miracolo. I cicli passano e questo, a dire il vero, è durato come nessun altro prima, eppure la caduta degli dei fa sempre rumore. Se ne stanno accorgendo anche Barcellona e Juventus, che non sembrano affatto smaniare per continuare il loro percorso con le due costosissime stelle.

Messi, in scadenza di contratto a giugno, non ha ancora rinnovato il contratto, anche se lo stallo si deve soprattutto al caos societario dei blaugrana, ora passati nelle mani di Laporta. In teoria, con il ritorno del presidente al comando, il matrimonio potrebbe continuare, ma certe cifre (i giornali spagnoli hanno rivelato che la Pulce, negli ultimi 4 anni, è costata più di 500 milioni di euro!) fanno paura anche a lui, specialmente in un momento di crisi come questo. Il discorso tra Ronaldo e la Juve invece è diverso, anzitutto perché il portoghese ha ancora un anno di contratto.

La sensazione però è che i bianconeri, altrettanto colpiti dalla pandemia (il primo semestre di bilancio ha visto un passivo di 113 milioni), stiano pensando seriamente di separarsi dalla loro stella: così facendo rientrerebbero di una parte dei soldi spesi per il cartellino (oggi vale circa 60 milioni) e, soprattutto, risparmierebbero l’ingaggio monstre da 31 milioni netti, che al lordo sono più o meno il doppio. Un paio d’anni fa i club non avrebbero mai pensato di rinunciare a cuor leggero a Messi e Ronaldo, mentre ora sembra quasi che non vedano l’ora. Segno dei tempi, ma attenzione a parlare troppo presto: quei due, infatti, hanno già dimostrato svariate volte di non accettare tanto facilmente le sconfitte, nemmeno quando sembrano impossibili da contrastare.

Commenta