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Messaggio Mattarella: “Ricostruire l’Italia con dignità oltre l’emergenza”

Imagoeconomica

“Sono stati giorni travagliati per tutti, anche per me. Il prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà. Leggo questa consapevolezza nel voto del Parlamento e questa consapevolezza è la ragione del mio sì e sarà al centro del mio impegno di Presidente della nostra Repubblica nell’assolvimento di questo nuovo mandato”. Sono le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento a Montecitorio di fronte a un’aula gremita che lo ha spesso interrotto con lunghi applausi.

Un discorso molto diverso rispetto a quello del primo settennato e soprattutto a quello di Giorgio Napolitano, dopo la sua rielezione alla carica di Presidente della Repubblica che non risparmiò diverse stoccate ai partiti e forze politiche incapaci di trovare un nome per succedergli al Quirinale. Oggi invece Mattarella ha ringraziato l’esecutivo guidato da Mario Draghi e ha rivolto a tutti i suoi membri gli auguri di buon lavoro sottolineando però come “i grandi cambiamenti che stiamo vivendo a livello mondiale impongono soluzioni rapide, innovative, lungimiranti, che guardino alla complessità dei problemi e non soltanto agli interessi particolari”. 

Sobrio ma efficace, il messaggio del Capo dello Stato al Parlamento ha toccato numerosi temi: dal ruolo del Parlamento a quello della giustizia, dalle sfide globali all’importanza della cultura, dell’innovazione e della transizione ecologica fino alla necessità di eliminare piaghe sociali come la violenza sulle donne, le morti sul lavoro e il razzismo, delineando l’orizzonte per il futuro: “Dobbiamo disegnare e iniziare a costruire l’Italia del dopo emergenza”. “UnItalia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano. Un Paese che cresca in unità”.

Mattarella: “Ripresa legata alla campagna vaccinale”

“La lotta contro il virus non è conclusa, la campagna di vaccinazione ha molto ridotto i rischi ma non ci sono consentite disattenzioni. È di piena evidenza come la ripresa di ogni attività sia legata alla diffusione dei vaccini che aiutano a proteggere noi stessi e gli altri”, ha detto il Presidente Mattarella avvertendo però che “questa ripresa, per consolidarsi e non risultare effimera, ha bisogno di progettualità, di innovazione, di investimenti nel capitale sociale, di un vero e proprio salto di efficienza del sistema-Paese. Nuove difficoltà – ha spiegato – si presentano. Le famiglie e le imprese dovranno fare i conti con gli aumenti del prezzo dell’energia. Preoccupa la scarsità e l’aumento del prezzo di alcuni beni di importanza fondamentale per i settori produttivi”. 

Sul Parlamento, il Presidente ha definito in questo contesto “cruciale” il suo ruolo”come luogo della partecipazione. Il luogo dove si costruisce il consenso attorno alle decisioni che si assumono. Il luogo dove la politica riconosce, valorizza e immette nelle istituzioni ciò che di vivo cresce nella società civile”.

E molto dipenderà dal dialogo collaborativo tra governo e Parlamento con i partiti chiamati a “rispondere alle domande di apertura che provengono dai cittadini e dalle forze sociali” e che il singolo possa “far affidamento sulla politica come modalità civile per esprimere le proprie idee e, insieme, la propria appartenenza alla Repubblica. Il Parlamento ha davanti a sé un compito di grande importanza perché, attraverso nuove regole, può favorire una stagione di partecipazione”, soprattutto tra i giovani.

Mattarella: “Italia al centro dell’agenda di ripresa europea”

Per quanto riguarda le risorse europee, il Capo dello Stato ha aggiunto: “Viviamo in una fase straordinaria in cui l’agenda politica è in gran parte definita dalla strategia condivisa in sede europea. L’Italia è al centro dell’impegno di ripresa dell’Europa. Siamo i maggiori beneficiari del programma Next Generation e dobbiamo rilanciare l’economia all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale”.

Mattarella: “Si sente esigenza di stabilità, ora sforzo comune”

“La stabilità di cui si avverte l’esigenza è, quindi, fatta di dinamismo, di lavoro, di sforzo comune. I tempi duri che siamo stati costretti a vivere ci hanno lasciato una lezione: dobbiamo dotarci di strumenti nuovi per prevenire futuri possibili pericoli globali, per gestirne le conseguenze, per mettere in sicurezza i nostri concittadini. L’impresa alla quale si sta ponendo mano richiede il concorso di ciascuno. Forze politiche e sociali, istituzioni locali e centrali, imprese e sindacati, amministrazione pubblica e libere professioni, giovani e anziani, città e zone interne, comunità insulari e montane. Vi siamo tutti chiamati”.

“Dobbiamo disegnare e iniziare a costruire, in questi prossimi anni, l’Italia del dopo emergenza. Ancora è tempo di un impegno comune per rendere più forte l’Italia, ben oltre le difficoltà del momento. Un’Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano”.

Mattarella: “Giustizia per troppo tempo terreno di scontro”

Sul ruolo che dovrebbero avere magistratura e Consiglio superiore della Magistratura, il monito: “Csm superi logiche appartenenza” e la necessità di nuove riforme “per ridare prestigio a giustizia”. “È  indispensabile che le riforme annunciate” per la giustizia “giungano con immediatezza a compimento affinché il Consiglio superiore della Magistratura possa svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la Magistratura può contare, superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all’Ordine giudiziario. Occorre per questo che venga recuperato un profondo rigore”.

Mattarella: “Scuola sappia accogliere, assicuri pari opportunità”

Sul piano etico e culturale: “Sosteniamo una scuola che sappia accogliere e trasmettere preparazione e cultura, come complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme; volta ad assicurare parità di condizioni e di opportunità”. È doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni”.

Dignità e responsabilità: le parole chiave del giuramento di Mattarella

Mattarella ha parlato della ripresa dell’Italia ma, ricordando le sfide di fronte alle fasce più deboli: “Le diseguaglianze non sono il prezzo da pagare alla crescita. Sono piuttosto il freno di ogni prospettiva di crescita. Nostro compito – come prescrive la Costituzione – è rimuovere gli ostacoli”. Mattarella ha quindi parlato delle morti sul lavoro “che feriscono la società e la coscienza di ciascuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro”.

Il Capo dello Stato ha poi parlato dell’importanza di eliminare altre piaghe, come le aggressioni alle minoranze, la violenza sulle donne, il sovraffollamento delle carceri, e ha detto che “la nostra dignità è interrogata dalle migrazioni, soprattutto quando non siamo capaci di difendere il diritto alla vita, quando neghiamo nei fatti la dignità umana degli altri”. La nostra dignità che ci impone di combattere, senza tregua, la tratta e la schiavitù degli esseri umani”. Dignità “è contrastare le povertà, la precarietà disperata e senza orizzonte che purtroppo mortifica le speranze di tante persone”.  

Ha parlato anche dell’importanza di rispettare gli anziani e di rimuovere le barriere che le persone con disabilità devono affrontare. Dignità “è non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità”. “Dignità è un Paese libero dalla mafie e dal ricatto della criminalità”, ha proseguito. “Libero dalla complicità di chi fa finta di non vedere”.

Citando l’ex presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, “la speranza siamo noi” ecco “noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l’Italia”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella conclude il suo intervento nella cerimonia di insediamento a Montecitorio. Tutta l’Aula gli ha tributato una standing ovation durata all’incirca 4 minuti.

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