Sul Mes vince la linea moderata portata avanti dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, con il supporto del ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto e di Giulio Tremonti. Sconfitta invece la presidente del Consiglio e della Lega, costretti “a piegarsi” e a proporre una sospensiva sulla ratifica del Mes che prevede uno stop di quattro mesi al massimo e non di un anno come avrebbe voluto Meloni. Lo scontro interno al centrodestra sul Meccanismo Europeo di Stabilità si chiude dunque con un compromesso che rinvia all’autunno il possibile via libera al provvedimento richiesto a gran voce da Bruxelles e dagli altri Stati Membri. L’Italia è infatti l’unico Paese a non aver ancora ratificato il trattato.
Mes: presentata sospensiva di 4 mesi
“I gruppi di maggioranza hanno presentato la sospensiva per non procedere all’esame del ddl (di ratifica del Mes ndr) per un periodo di 4 mesi”. Vale a dire fino alla fine di ottobre, quando inizierà la sessione di bilancio. Lo ha annunciato in Aula alla Camera Andrea Di Giuseppe (Fdi), intervenendo nella discussione generale sul ddl di ratifica del Mes. Il deputato.
Nel testo firmato dai capigruppo di maggioranza si legge: ‘’Alla luce delle modifiche apportate al trattato istitutivo del Mes, a seguito dei recenti cambiamenti del contesto interazionale in cui il Mes verrebbe chiamato ad operare e considerato che si è ancora in fase di attesa di quelle che potranno essere le nuove regole del Patto di Stabilità europeo, del completamento dell’Unione bancaria e dei meccanismi di salvaguardia finanziaria – questioni fondamentali per il futuro della crescita di tutti i Paesi membri dell’Unione Europea e non scindibili dal Mes – si ritiene opportuno procedere a maggiori approfondimenti del funzionamento del Mes, vista la delicatezza degli argomenti trattati’’.
Giorgia Meloni avrebbe voluto uno stop di un anno
Una sospensione di soli quattro mesi viene considerata una vittoria dei moderati del centrodestra, i più sensibili alle pressioni Ue, ma soprattutto una sconfitta della linea portata avanti fino ad oggi dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dalla Lega, assente durante la discussione generale in Aula.
La Premier infatti, avrebbe voluto rinviare qualsiasi decisione sul Mes almeno fino a dicembre 2023-gennaio 2024, mentre il Carroccio proponeva addirittura uno stop di un anno, rimandando tutto ai giorni successivi alle elezioni europee.
La linea oltranzista avrebbe però irritato non poco la Commissioni Ue e gli altri Stati membri, che da mesi attendono una risposta da Roma. L’Italia ad oggi è rimasta l’unico Paese a non aver ratificato il Mes, bloccando de facto l’iter. Secondo i piani di Bruxelles, il Meccanismo Europeo di Stabilità dovrebbe entrare in vigore a gennaio 2024. Con lo stop di 4 mesi, dunque, se ad ottobre-novembre l’Italia ratificherà finalmente il Mes, i tempi previsti saranno rispettati.
Ricordiamo che il 29 giugno la Commissione Esteri della Camera aveva dato il via libera al ddl di ratifica del Mes, approdato in Aula questa mattina. Ieri, in Commissione, la maggioranza ha disertato i lavori. Ad approvare il testo sono stati Pd, Azione-Iv e +Europa.