Da marzo a fine gennaio: sarà anticipato di oltre un mese il vertice europeo per mettere a punto il cosiddetto “fiscal compact“, il nuovo patto di bilancio. Il trattato sarà firmato il primo marzo, parola di Nicolas Sarkozy. Quanto alla Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie, “è ora di introdurla“. Stavolta il placet arriva dalla voce più autorevole, quella di Angela Merkel. Questi i risultati del lungo faccia a faccia di questa mattina a Berlino fra il Presidente francese e la Cancelliera tedesca. “Combattiamo da anni per la tassa sulle transazioni finanziarie”, ha detto ancora Merkel, schierandosi in modo deciso al fianco di Parigi nella battaglia per arrivare a tassare la finanza. La ritrovata unità dell’asse franco-tedesco – sbandierata a breve distanza dal secco niet della Gran Bretagna – lascia intuire che se non si riuscirà ad introdurre la Tobin Tax a livello di Unione europea (27 Paesi), nulla osta perché si proceda nel club più ristretto dell’Eurozona (17 paesi). La cancelliera ha detto che “personalmente” preferirebbe questa tassa a livello europeo, ma si tratta di un’opinione non condivisa da tutti i membri del suo governo.
Su questo crinale scosceso, sarà la Francia a fare da apripista. In un primo momento, l’Eliseo ballerà da solo: “Applicheremo la regola sulla tassazione finanziaria così come prevede la Commissione europea – ha spiegato Sarkò -. Gli altri verranno dietro“. I dettagli del piano, tuttavia, saranno resi noti solo a fine mese, dopo il vertice europeo. Quanto allo scenario complessivo, il Presidente francese ha indicato la crescita economica e l’occupazione come le vere priorità dei governi europei. Poi però ha ribadito l’importanza della diarchia con la collega teutonica, sostenendo che in caso di divergenze fra Parigi e Berlino non ci sarebbe futuro per l’Eurozona.
Nella conferenza stampa al termine del vertice di oggi, Merkel ha parlato anche di Grecia. E lo ha fatto in tono più che severo: “Dobbiamo vedere dei progressi sulla ristrutturazione volontaria del debito greco (detenuto dai creditori privati, ndr). Dal nostro punto di vista, il secondo pacchetto di aiuti, che include questa ristrutturazione, deve essere messo a punto velocemente. Altrimenti non sarà possibile pagare la prossima tranche alla Grecia“. La situazione di Atene sarà al centro del colloquio di domani fra la numero uno della Germania e il presidente del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde.