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Merkel piace alle Borse, Fca sulle montagne russe

La riedizione della Grosse Koalition ha rafforzato i listini europei – Euro in rialzo, vola il Bitcoin – A Piazza Affari i realizzi sul Biscione, l’accordo con Vivendi non è vicino – Tra le banche, forte rimbalzo di Creval.

L’euro è saldamente sopra quota 1,19 sul dollaro. A Milano l’indice Ftse Mib cede lo 0,17%. Variazioni positive per Parigi e Francoforte (+0,2%). Madrid +0,6%, Londra +0,3%.

I future a Wall Street anticipano un avvio poco sopra la parità in una giornata priva di spunti importanti sul fronte macro.

L’euro si spinge a 1,194 su dollaro, sui massimi degli ultimi due mesi, in un contesto di discesa del rischio di instabilità politica in Germania. In leggera risalita il rendimento del Bund tedesco a 0,37% da 0,35%. Il Btp decennale tratta a 1,83%, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund si attesta a 145 punti base dai 146 della chiusura di venerdì.

Il Ctz ottobre 2019 è stato assegnato per l’importo massimo di 2 miliardi, con rendimento sceso al nuovo minimo storico di -0,337%.

Ennesimo record del Bitcoin a 9.700 dollari. Nelle ultime due settimane le sue quotazioni sono salite del 45%.

A novembre l’Istat registra una diminuzione della fiducia dei consumatori: da 116,0 di ottobre a 114,3. Un ribasso che arriva dopo cinque rialzi di seguito.

Il petrolio Brent è scambiato stamattina a 63,7 dollari il barile, in calo dello 0,2%, dal +1,8% della scorsa settimana. Eni -0,2% Saipem -0,1%.

Fiat Chrysler (+0,27%) è in terreno positivo a 14,77 euro dopo aver oscillato in su e in giù. Il titolo è caduto in ribasso dopo la pubblicazione da parte di Le Monde della notizia che l’autorità francese intende multare il gruppo per 9,62 miliardi di euro. Secca la replica: “Fca ritiene che le accuse riportate dalla stampa siano prive di fondamento e deplora il fatto che quell’informazione sia stata resa pubblica”. Effetto positivo, invece, viene dalla conferma che il gruppo intende procedere allo spin-off di Magneti Marelli nella prima parte del 2017. Ferrari -0,10%, poco sopra i 95 dollari.

Tra le blue chip sono in terreno positivo Unipol Sai +1%, Poste italiane +0,8% e Italgas +0,8%. Enel +0,5%. Deutsche Bank alza il target price a 5,40 euro.

In terreno negativo Stm (-1%( sull’onda delle pesanti perdite patite da Samsung (-4%) dopo l’allarme di Morgan Stanley sull’eccessiva euforia nel mercato dei chip.

Mediaset cala dell’1,2%: frena l’attesa di una rapida soluzione del contenzioso con Vivendi.

Tra le banche, Banco Bpm+0,2% e Unicredit +0,6%. Rimbalza il Credito Valtellinese (+4%).

Monte dei Paschi +1%. Il fondo britannico Alken ha chiesto con una causa civile 434 milioni di euro contestando la falsa rappresentazione a bilancio dei derivati Alexandria e Santorini, riportano alcuni quotidiani nel weekend.

A Francoforte Commerzbank guadagna l’1% dopo che il quotidiano svizzero Neue Zuercher Zeitung am Sonntag ha scritto che Ubs ha formato un team per studiare l’acquisizione di parte della banca tedesca. Julius Baer è in calo di quasi il 5% dopo che il Ceo Boris Collardi ha rassegnato dimissioni con effetto immediato per passare alla rivale Pictet.

Salgono Tecnoinvestimenti (+2,2%, al nuovo record storico) e Il Sole24Ore (+3%). L’aumento di capitale in opzione da 50 milioni di euro è stato sottoscritto al 91,86%. Le azioni residue saranno sottoscritte dal consorzio di garanzia composta da Banca Imi e Banca Akros.

Tra le small cap brillano due società investite dalle novità in arrivo dalla Cina.

Giglio Group (+5%) ha lanciato iBox Marketplace, piattaforma mondiale multi-brand per l’e-commerce delle aziende.

Centrale del Latte d’Italia (+2,5%) emette un prestito obbligazionario da massimo 15 milioni di euro, con scadenza al 2024. Pechino ha abbassato i dazi sull’import di molto beni di consumo, tra cui il latte a lunga conservazione che l’azienda italiana venderà attraverso Alibaba.

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