Oltra alla fiducia dei mercati, l’Italia recupera credibilità anche sul piano della politica internazionale. Nelle ultime ore diversi leader hanno sottolineato positivamente il fatto che l’Italia stia iniziando a ricostruire la propria credibilità. “È importante che il Paese recuperi fiducia, cosa che sembra stia accadendo – ha detto il cancelliere tedesco, Angela Merkel -. E’ necessario per altro che ci sia chiarezza sulla leadership del governo italiano”.
Ancora più incoraggiante Barack Obama: “L’Italia non è la Grecia – ha sottolineato il presidente americano -: è un Paese grande e ricco. Atene ha un problema di solvenza, l’Italia ha più un problema di liquidità. Un paese che può far fronte al proprio debito, a patto che i mercati non abbiano una crisi di fiducia sulla volontà politica e la capacità di non perdere il controllo del sistema”.
Più severo invece il commissario agli Affari econmici dell’Ue, Olli Rehn, che oggi ha presentato le ultime previsioni sull’andamento nel Pil nell’area euro. Il documento, fra l’altro, evidenzia che il nostro Paese vivrà una fase di stagnazione nel 2012 e l’anno successivo non riuscirà a centrare l’obiettivo di bilancio.
“In via preliminare – ha commentato Rehn – posso dire che nel pacchetto previsto dalla lettera italiana ci sono varie misure positive come quelle relative al mercato del lavoro, alle liberalizzazioni, ma la lettera è silenziosa su molte altre questioni, non va abbastanza avanti sulla concorrenza e molto potrebbe essere fatto sulle pensioni”.
Ancora più duro il premier britannico, David Cameron, secondo cui l’Italia rappresenta un pericolo “concreto e attuale” per l’Eurozona. “Ciò che sta accadendo in Italia – ha detto Cameron, secondo quanto riporta il Wall Street Journal – è un avvertimento per tutti i paesi e per tutti i governi”. Come a dire, ecco cosa succede “in assenza di un piano credibile che faccia fronte a un debito e a deficit eccessivi”.