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Merkel attacca Trump sul protezionismo: “Non dimenticare la storia”

“Chiuderci, isolarci, non ci condurrà verso un futuro sereno” ha ribadito la cancelliera tedesca – Dello stesso avviso anche il Premier Gentiloni: “Il Protezionismo taglia il ramo su cui poggia la crescita”.

Merkel attacca Trump sul protezionismo: “Non dimenticare la storia”

Utilizzando un riferimento di manzoniana memoria potremmo soprannominarlo “L’innominato”. Angela Merkel non fa mai il nome di Donald Trump nel corso del suo intervento al World Economic Forum di Davos, eppure il destinatario – nonché accusato – del suo discorso è chiaro come il sole.

“Oggi, 100 anni dopo la catastrofe della Grande Guerra – ha affermato la Cancelliera – dobbiamo chiederci se abbiamo davvero imparato la lezione della storia, e a me pare di no. L’unica risposta è la cooperazione e il multilateralismo”. Un duro attacco alle misure protezionistiche varate dal presidente americano che proprio ventiquattro ore fa ha imposto nuovi dazi controlavatrici e pannelli solari prodotti di Cina e Corea del Sud.

Il “protezionismo non è la risposta, dobbiamo cercare risposte multilaterali, l’isolamento non aiuta. Chiuderci, isolarci, non ci condurrà verso un futuro sereno”, ha aggiunto Angela Merkel. Parole simili a quelle pronunciate stamattina dal Premier italiano, Paolo Gentiloni che, nel corso di un’intervista alla Cnbs ha dichiarato che il protezionismo “apparentemente tutela i singoli Paesi, ma alla lunga creerebbe enormi problemi economici” e finirebbe per “tagliare il ramo” su cui poggia la crescita.

La proposta della leader tedesca va esattamente nella direzione opposta rispetto a quella intrapresa da Trump: la strada da percorrere deve portare verso “la creazione di un mercato unico digitale”.

Merkel ha portato come esempio la cooperazione con l’Africa e gli accordi con la Turchia sull’emergenza migranti per ribadire la sua assoluta contrarietà nei confronti delle politiche isolazioniste e dei “muri” avanzate oltreoceano.

In questo contesto l’Europa è chiamata a dare una risposta forte: “Abbiamo bisogno di un’Unione europea sempre più integrata”, dall’unione bancaria alla difesa comune, ha sottolineato la cancelliera.

 

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