Il destino ha voluto che il fallimento arrivasse proprio durante il Giro d’Italia, di cui la squadra che portava il nome della Mercatone Uno fu grande protagonista a cavallo degli anni ’90 e 2000, con l’indimenticato Marco Pantani ma anche il suo delfino Stefano Garzelli, entrambi vincitori della corsa rosa. Dal giorno all’indomani, la storica catena di negozi emiliana è fallita: hanno chiuso i battenti tutti i 55 punti vendita in tutta Italia e i 1.800 lavoratori, rimasti improvvisamente senza impiego, lo hanno scoperto tramite i social.
Secondo la Filcams-Cgil di Reggio Emilia infatti Shernon Holding, la società che gestiva punti vendita di Mercatone Uno, è stata dichiarata fallita e secondo la ricostruzione data dal sindacato, i lavoratori sono giunti a conoscenza del fallimento attraverso il passaparola sul social network, soltanto nella notte: “Non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale da parte dell’azienda”, ha spiegato Luca Chierici, segretario della Filcams di Reggio Emilia. In una nota congiunta con Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, i sindacati hanno poi fatto sapere che “questa notte si è appreso che il tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della società e i direttori hanno comunicato ai lavoratori il divieto di accedere ai locali aziendali”.
Risultato: saracinesche chiuse, nessuno ha potuto raggiungere il suo posto. “C’è un problema serio anche con la clientela – ha aggiunto Chierici – molta gente si è presentata stamattina nei punti vendita per ritirare merce sulla quale aveva già versato degli acconti nei giorni scorsi per migliaia di euro”.
Per le sigle si tratta dell’ennesima “disavventura che i lavoratori si trovano ad affrontare ed iniziata ormai 7 anni fa. Dopo anni di contratti di solidarietà, cassa integrazione, amministrazione straordinaria e un altro fallimento di cui, a distanza di 3 anni, sono ancora in attesa di poter ricevere le loro spettanze”. Insomma, “è una vergogna e chiediamo chiarezza in quanto tutto quello successo negli ultimi 8 mesi con la gestione Shernoon Holding risulta inspiegabile”. Per il momento, “non si sa cosa succederà ai dipendenti e se nei prossimi giorni potranno riaprire i punti vendita. Si chiede chiarezza e certezza”.