Sheikh Ahmed Bin Saaed Al Maktoum. Un nome piuttosto complicato, che però i tifosi del Milan hanno già imparato a memoria. Si tratta del nipote di Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Emiro del Dubai (16 miliardi di dollari di patrimonio stimato), che vuole a tutti i costi entrare nel mondo del calcio. Ecco perché, nonostante l’incontro della prossima settimana sia slittato (pare che Fininvest non abbia gradito tutta questa pubblicità), la sensazione è che torneremo presto a sentir parlare di lui. Lo sceicco vorrebbe rilevare alcune quote del Milan (si parla del 25 – 30%) e partecipare attivamente (dunque finanziare) il nuovo stadio rossonero, che potrebbe sorgere sopra San Siro. Uno scenario accattivante, che porterebbe nelle casse di Via Turati circa 200 milioni di euro, ossigeno puro per la famiglia Berlusconi e per Adriano Galliani, che potrebbe così tornare a far la voce grossa sul mercato.
Per evitare troppa pubblicità l’incontro non sarà ad Arcore, né tantomeno a Milano, ma potrebbe avvenire a Roma, nel suggestivo scenario di Palazzo Grazioli. Per gli arabi si tratterebbe di un debutto nel calcio italiano: la sponsorizzazione del Milan infatti (Fly Emirates) è un discorso molto più marginale. In attesa di sviluppi sul fronte sceicco, i rossoneri continuano il loro mercato low-cost, improntato sulla resistenza (Ibra e Thiago Silva) più che sul reale tentativo di rinforzare la squadra. Sicuramente un difensore arriverà, ma difficilmente sarà Silvestre, per il quale è nettamente in vantaggio l’Inter, che oltre ad una maggiore disponibilità economica può mettere sul piatto la carta Viviano.
Più facile che col Palermo si intavoli una trattativa per Balzaretti, che potrebbe liberarsi a basso costo, sulla falsa riga di quanto già successo un anno fa con Nocerino. Sembra essersi complicata anche la pista Acerbi, anch’egli finito nel mirino dell’Inter. Galliani si fa forza del rapporto con Preziosi, ma il giocatore è in comproprietà col Chievo, il cui presidente Campedelli è molto vicino a Moratti. Problemi ordinari in un mercato senza soldi, che con lo sceicco Al Maktoum diventerebbero solo un ricordo.