“Il mercato libero rappresenta già oggi la quota prevalente del mercato retail dell’energia: i prezzi sono più bassi per i non domestici, mentre sono più alti del 26% per i domestici. Serve quindi un intervento Arera ancor più forte per le famiglie verso la transizione al mercato libero. Nuovi obblighi di qualità contrattuali, di servizio, ma anche per trasparenza”. Lo ha detto Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, nella relazione annuale illustrata giovedì davanti al Parlamento.
“Delle transizioni che interessano il settore energetico, quella al mercato libero sembra essere una delle più faticose – ha aggiunto – Da gennaio del 2021 il servizio di Maggior tutela cesserà per le piccole imprese, come previsto dalla normativa europea. Ciò impone la definizione di strumenti di salvaguardia analoghi a quelli attivati a suo tempo per quei consumatori industriali che hanno ormai completato il passaggio al libero mercato. L’esperienza maturata costituirà poi la base per verificare in che misura il mercato sia pronto a raccogliere la sfida e a fare un salto dimensionale e qualitativo in vista della fine della maggior tutela, nel gennaio 2022, per l’insieme degli utenti domestici, numericamente assai più significativi”.
“FONDI UE ALLA SOSTENIBILITÀ: NO A NUOVE VOCI IN BOLLETTA”
Per quanto riguarda l’utilizzo dei soldi in arrivo dall’Europa, secondo Besseghini “andrebbe valutata la possibilità di destinare una parte delle risorse alla trasformazione energetica e alle direttrici evocate nel Piano Nazionale Energia Clima. Tutti argomenti regolarmente richiamati quando si parla di Green Deal, di economia circolare o di lotta ai cambiamenti climatici, ma che certamente non possono trovare copertura finanziaria attraverso ulteriori voci in bolletta”.
“RIFIUTI: RIDURRE LE DIFFERENZE È SFIDA CENTRALE PER L’ITALIA”
Sul versante della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, il numero uno dell’Arera ha sottolineato che oggi il settore “rappresenta una delle sfide centrali per il Paese. Non è solo uno dei servizi indispensabili al corretto funzionamento delle nostre comunità locali, ma è l’anello di chiusura della catena dell’economia circolare, l’unico approccio di sviluppo che potrà garantire una crescita sana per tutto il paese, in termini industriali, sociali e di benessere collettivo”. Per questo bisogna “appianare le grandi differenze presenti nel Paese” e “garantire le risorse per i necessari investimenti infrastrutturali, l’equilibrio dei bilanci degli enti locali e la tutela dei consumatori con tariffe efficienti”.
Per Besseghini, “il superamento delle numerose criticità del nostro Paese in materia di rifiuti è una necessità preesistente al Coronavirus e passa attraverso una rapida applicazione del Metodo Tariffario”, che “ha il pregio di costituire un elemento di riferimento nazionale comune, rispetto al quale posizionare le inevitabili differenze territoriali”.
“GAS: PER LE GARE TEMPI ANCORA LUNGHI”
Riguardo al gas, “il tema delle gare offre una particolare sfida – ha detto ancora il presidente dell’Arera – A tredici anni dalla norma che ha introdotto le gare d’ambito, va riconosciuto che i tempi della loro implementazione saranno ancora lunghi”. Tuttavia, di fronte al rischio di un possibile blocco degli investimenti, “è necessario intervenire rapidamente per permettere lo svolgimento delle gare, ma soprattutto è bene capitalizzare per tempo le esperienze maturate, anche in vista del riassetto delle concessioni di distribuzione di energia elettrica in vista previsto riassetto delle concessioni”.
“ACQUA: SERVONO RISORSE DA TARIFFA E CONTRIBUTO PUBBLICO”
Infine, riguardo al settore idrico, “il supporto agli investimenti deve poter beneficiare da un lato di risorse che provengano dalle tariffe, dall’altro da contribuzione di natura pubblica”, ha concluso Besseghini.