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Mercato dell’Arte: Report Deloitte. Primo semestre 2024, frena il collezionismo di opere d’arte e cresce quello per i beni di lusso

Secondo l’ultimo report Deloitte i primi sei mesi del 2024 confermano il rallentamento del mercato dell’arte. Anche case d’asta e Fiere confermano una cautela dei collezionisti sugli acquisti in opere d’arte

Mercato dell’Arte: Report Deloitte. Primo semestre 2024, frena il collezionismo di opere d’arte e cresce quello per i beni di lusso

Queste le principali evidenze emerse dalla presentazione del report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private, che si è tenuta oggi 17 luglio presso l’Auditorium Deloitte a Roma. Lo studio è stato presentato da Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader, Roberta Ghilardi, Art & Finance Manager Deloitte Private e Pietro Ripa, Private Banker Fideuram. “La domanda globale di collectibles ha rallentato soprattutto nella fascia alta del mercato e, in generale, negli ultimi mesi ha prevalso un atteggiamento di maggior prudenza, mentre l’onda di entusiasmo di fine pandemia, iniziata nel 2021 e concretizzatasi nel 2022, ha subito una inevitabile battuta d’arresto, con effetti anche sui prezzi medi dei lotti. Tuttavia, i collezionisti continuano a dimostrare interesse per i beni di qualità nei comparti relativi ad arti visive, beni di lusso, gioielli, borse e design da collezione, il che ha consentito il mantenimento di livelli di fatturato comparabili nei due anni 2022 e 2023 depurandoli da impatti non ricorrenti connessi a importanti vendite di collezioni private», ha spiegato Ernesto Lanzillo, Partner e Leader di Deloitte Private Italia.

Gli interventi:

“Il mercato dell’arte in Italia è ostacolato da paletti normativi e fiscali. Se non ci saranno interventi correttivi, rischiamo danni occupazionali e delocalizzazioni. Nel nostro Paese l’Iva è al 22%. In Germania e Francia la percentuale scende al 7 e al 5,5%“, ha commentato Alessandra Di Castro, Presidente del Gruppo Apollo, Associazione che rappresenta l’industria dell’arte in Italia e riunisce le principali case d’asta, antiquari, gallerie di arte moderna e contemporanea e imprese della logistica. “Inoltre, l’aliquota del 10% sull’importazione di beni d’arte, la più alta in Europa, scoraggia gli operatori dall’importare opere attraverso le dogane italiane. Nonostante alcune riforme, l’Italia è ancora lontana dagli standard europei. Sono quindi necessarie migliorie nella riduzione dell’Iva e in un sistema più innovativo di incentivi fiscali per l’arte. Tutelare il patrimonio culturale significa anche proteggere gli operatori e le gallerie d’arte e tutto l’indotto, sia diretto sia indiretto, basti pensare alle prospettive lavorative per gli studenti delle accademie, dei giovani artisti e le ricadute positive che tutto il comparto può apportare al sistema museale italiano. Il mercato dell’arte rappresenta un volano per il turismo e la cultura nazionale. Oggi l’Italia, nonostante il suo ricco patrimonio artistico, registra la diminuzione delle imprese attive nel settore, soprattutto per quanto riguarda le gallerie d’arte. Bisogna invertire questo trend senza ulteriori perdite di tempo”.

E’ intervenuta anche Katia Da Ros Executive Vice President IrinoxLe corporate art collections italiane sono un fenomeno recente ma in crescita e raccontano un modo nuovo di fare impresa, che produce non solo valore economico, ma anche valore ambientale, sociale culturale. Con la recente pubblicazione Il Segno dell’arte nelle imprese di Confindustria, abbiamo recensito più di 50 corporate art collections italiane a testimonianza del fenomeno». A seguire Simonetta Giordani, Segretario Generale dell’Associazione Civita «Il sostegno e la valorizzazione della cultura sono fondamentali per il mercato dell’arte, perché creano quell’humus culturale nel quale crescono la sensibilità e l’attenzione verso espressioni di bellezza che ovviamente possono avere anche un considerevole valore dal punto dell’investimento”.

Clarice Pecori Giraldi, Art Advisor, “Diventa sempre più rilevante per l’Italia decidere se vuole essere all’altezza di un sistema dell’arte internazionale oppure no. Le potenzialità per poter essere un player mondiale ci sono, basta pensare a tutti i collezionisti internazionali che hanno preso la residenza in Italia, per beneficiare dei vantaggi fiscali. Ma vanno prese delle decisioni in questo senso, adesso. Altrimenti francesi e altri prenderanno la fetta maggiore di questo sistema”.

Mercato cauto e Millenial e GenZ

Il mercato attuale ha visto i collezionisti diventare più cauti e meno inclini a correre rischi, ma l’interesse per l’arte moderna e contemporanea rimane forte, afferma Margherita Solaini, Associate Director Phillips. Ed è proprio in virtù di questa consapevolezza, si rendono maggiormente necessari i servizi integrati per l’art collection management, dalla conservazione, alla valorizzazione e all’assicurazione dei beni da collezione, ha spiegato Marta Tosi, Direttore Generale Art Defender.

Fatturato globale in calo: la prima metà del 2024 in linea con il 2023. I dati emersi per questo primo semestre dal confronto con lo stesso periodo del 2023 indicano che le principali case d’asta hanno ridimensionato i loro volumi d’affari, registrando un calo medio di circa il -28%. In generale. Il trend di rallentamento conferma quanto già registrato per il 2023, quando il calo dei fatturati era stato del -18,0% rispetto al 2022, guidato dal segmento pittura (-26,8%). L’interesse per i Passion Assets aveva invece mitigato la decrescita totale, che era stata del -5,4% rispetto al 2022. Escludendo le vendite delle collezioni private avvenute nel 2022 e 2023, la diminuzione annua del fatturato per il 2023 sarebbe stata solo del 3%. Per le fiere un momento In chiaroscuro, tuttavia, le vendite: in molti casi, non da ultimo ArtBasel di Basilea, una delle più importanti fiere internazionali, la grande affluenza di visitatori non si è necessariamente tradotta in una crescita negli acquisti, confermando la prudenza dei collezionisti ben dimostrata dai risultati d’asta, ha spiegato Roberta Ghilardi, Art&Finance Manager di Deloitte Private

Gen Z e Millennial sempre più vivaci sul mercato

Le generazioni più giovani, soprattutto under 40, che continuano a trainare la domanda
come diretta conseguenza della digitalizzazione e delle strategie di espansione ha commentato Barbara Tagliaferri, Partner e Art&Finance Coordinator di Deloitte Italia.
Le opere più richieste vedono i grandi nomi e cresce l’interesse per le donne e gli artisti africani spesso superando le quotazioni di autori storicizzati. Inoltre, c’è un crescente interesse per giovani talenti di arte ultra-contemporanea, millennial noti per la loro pittura figurativa e colorata, ideale per essere postata sui social media.

Si conferma l’interesse per i Passion Assets e per il Lusso

Si registra una costante crescita per i comparti del lusso, tra cui in particolare design da collezione e orologi. Mentre il 2023 ha confermato lo stallo per gli NFT e cryptoarte in asta.
Le principali piazze di interscambio sono:

  1. New York
  2. Parigi
  3. Londra, in calo
    Gli Stati Uniti, con New York, restano il mercato più attivo grazie a una forte e stabile domanda locale.

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