“Oggi il 66,5% dei giovani pensa che l’acquisto di merce contraffatta sia un atto socialmente accettato”. Così Loredana Gulino, direttore generale per la lotta alla contraffazione al Ministero dello Sviluppo Economico, presenta a Napoli la ricerca effettuata dal suo dicastero insieme al Censis sui giovani e il mercato del falso. “L’industria della contraffazione – continua Gulino – rende moltissimo, sottraendo risorse e posti di lavoro alla collettività, dobbiamo spiegarlo ai giovani per far capire loro che la contraffazione è un reato grave come il furto”.
L’indagine si basa su un campione di giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni intervistati a Roma nei mercati di Porta Portese, Via Sannio e Villaggio Olimpico. Dai dati emerge che la maggioranza dei giovani romani (il 74,6%) acquista merce contraffatta. Al primo posto della classifica dei prodotti più venduti nel mercato romano del falso ci sono i capi d`abbigliamento (67,3%), seguiti da cd e dvd (48,3%), accessori come cinture, portafogli, borse (45,3%), scarpe (37,5%), occhiali da sole (31,6%), orologi e bigiotteria (20,1%), prodotti elettronici (20,1%), prodotti informatici (18,2%), profumi e cosmetici (16,1%).
Dalla ricerca emerge inoltre che il 76,1% di chi acquista falso si dichiara almeno parzialmente soddisfatto dell’acquisto. Anche quando c`è la percezione che la contraffazione è un reato, viene comunque considerato un illecito di lieve entità, che non merita una particolare attenzione da parte delle forze dell`ordine (lo crede il 63,9% degli intervistati). Non c`è quindi piena consapevolezza delle implicazioni negative per l`economia e il fisco, per la società e la salute, per il lavoro e la sicurezza personale. In più i giovani vedono l’atto del comprare contraffatto anche come forma di reazione ai prezzi eccessivi delle grandi griffe.”Questo dimostra una falsa coscienza – sottolinea Giuseppe Roma, direttore generale del Censis – perché per punire le griffe bisogna boicottare la marca non comprarla contraffatta violando la legge.”La maggior parte dei giovani (69,6%) dichiara quindi di acquistare oggetti contraffatti per risparmiare.
Tra gli altri dati che emergono c’è il vasto mercato dell’abbigliamento falso a cui si rivolge il 67,3% dei giovani intervistati, ma ci sono anche nicchie di mercato che resistono, come quella dei tabacchi contraffatti, acquistati dall’11,8% dei giovani. Il luogo d’elezione per gli acquisti resta la bancarella in strada (l’81,2% dichiara di comprare lì merce contraffatta), seguita dai mercati (48%) e dalle spiagge (32,7%), anche se il 7,5% dichiara di acquistare in case private.
Il mercato del falso – spiega infine Gulino- fattura sei miliardi e 900 milioni l’anno: se fosse emerso, frutterebbe alle casse dello stato cinque miliardi di euro, permetterebbe di abbassare la pressione fiscale e porterebbe alla creazione di 110.000 posti di lavoro.