Wall Street ha dato le ali al dollaro e il biglietto verde ha guadagnato contro tutte le valute antagoniste, a cominciare dallo yen, che ha di nuovo superato quota 115. L’euro è poco sopra 1,24 e lo yuan segna 6,12. Forte è stata anche la discesa dell’oro che quota 1147 $/oncia, contro i 1170 di 24 ore fa.
I mercati azionari in Asia sono saliti per il terzo giorno consecutivo, e l’indice regionale MSCI Asia Pacific, nel primo pomeriggio giapponese, sta guadagnando lo 0,3%. La caduta dello yen ha spinto il Nikkei a +2% (il Topix, con una capitalizzazione più ampia, segna +1,2%). La correlazione fra borsa e moneta in Giappone si conferma stretta. A Shanghai il mercato si mantiene sugli alti livelli di ieri (i massimi in tre anni), dopo l’annuncio del prossimo collegamento con la borsa di Hong Kong.
Il greggio (WTI) si indebolisce, a 77,1 $/b; il rafforzamento delle prospettive in America non lo tocca, perché gli Stati Uniti si avviano all’autosufficienza, grazie al boom di petrolio e gas da scisti.
I futures su Wall Street e Londra segnalano ulteriori progressi.
