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Mercati, Moody’s raffredda l’effetto Draghi. Vigilia calda per Pirelli e Mediobanca

L’indicazione, emersa dalle parole filtrate di Mario Draghi, che la Bce si muoverà per calmierare gli spread ha avuto effetti benefici immediati sia su Borse sia sui titoli di Stato – Moody’s però ha rivisto al ribasso l’outlook dell’Ue a negativo – Stamani Piazza Affari inizia positiva – Mediobanca, attesa per il cda straordinario dopo caso Nagel-Ligresti

Mercati, Moody’s raffredda l’effetto Draghi. Vigilia calda per Pirelli e Mediobanca

MOODY’S RAFFREDDA L’EFFETTO DRAGHI. VIGILIA CALDA PER PIRELLI E MEDIOBANCA

L’acquisto di titoli di Stato con scadenza fino a tre anni “non costituisce un finanziamento monetario agli Stati”.  Perciò, se e quando sarà necessario la Bce vi potrà ricorrere senza infrangere il proprio mandato. Queste parole di Mario Draghi, filtrate dall’audizione a porte chiuse al Parlamento europeo hanno acceso ieri un improvviso rialzo finale delle Borse, che hanno chiuso brillantemente una seduta fino a quel momento positiva, ma anche molto noiosa. A Milano l’indice FtseMib è salito dell’1,1%, Londra ha guadagnato lo 0,8%, Parigi +1,2%, Francoforte +0,6%.

L’indicazione che la Bce è sempre più in procinto di muoversi per calmierare gli spread ha avuto effetti benefici immediati anche sui titoli di Stato: il Btp decennale in chiusura segnava un rendimento del 5,74% con spread a quota 437, in calo di 12 punti base. 

L’agenzia Moody’s ha rivisto al ribasso l’outlook dell’Unione Europea, passandolo da ‘stabile’ a ‘negativo’. La revisione al ribasso dell’outlook “riflette gli outlook negativi assegnati ai paesi con rating Aaa che sono i maggiori contributori al budget dell’Unione Europea: Germania, Francia, Regno Unito e Olanda, che insieme rappresentano circa il 45% delle entrate del budget europeo”. Il rating dell’Unione Europea viene confermato invece ad ‘Aaa’, con Moody’s che ritiene che si evolverà in linea con quello degli stati chiave.

Il notiziario europeo si chiude con due notizie inquietanti: a) Il premier greco Antonis Samaras ha rinviato a mercoledì l’incontro tra i partner di governo per varare il pacchetto d’austerity da 11,5 miliardi richiesto da Bruxelles in cambio del via libera alla nuova tranche di aiuti da 31 miliardi. Restano le divergenze nell’esecutivo sulle misure da attuare mentre Ue, Bce e Fmi vogliono risposte in tempi brevi; b) l’Andalusia ha chiesto un anticipo di liquidità in attesa che vengano definite le condizioni per l’accesso ai fondi dello Stato spagnolo. La richiesta giunge dopo quelle già avanzate da Catalogna, Valencia e Murcia.

Ferma Wall Street per festività, è stata dunque l’Europa a tener banco sui mercati. In Asia i listini hanno registrato un calo (contenuto) dopo la decisione di Moody’s: Tokyo si avvia alla chiusura con un ribasso dello 0,13%, Hong Kong segna –0,32%. In lieve rialzo i futures su Wall Street (S&P +0,4%): il dato chiave della seduta odierna riguarda l’andamento del’attività manifatturiera.

Gli operatori, intanto, s’interrogano sulle prossime mosse della Cina. Nonostante l’inflazione in calo e le cattive notizie in arrivo dall’industria manifatturiera, stentano ad arrivare le misure di rilancio su cui scommettono i mercati. Secondo il New York Times, nulla si muoverà prima di domenica quando verranno rilasciati i dati sull’occupazione. Solo un brusco calo degli occupati, spiega il quotidiano Usa,  potrebbe convincere Pechino a mosse drastiche. Altrimenti, è destinata a prevalere la cautela: troppa è la paura di innescare una nuova bomba immobiliare. Intano Goldman Sachs ha brutalmente tagliato le stime sui profitti delle prossime trimestrali cinesi: la redditività media scenderà dal 6 all’1,8%.

A Milano i rialzi di ieri si sono diffusi in tutti i settori, a partire dalle banche: Unicredit è salita dell’1,6%, MontePaschi +0,9%,  Pop.Milano  +1,9%, Banco Popolare +2,5%, Intesa  +0,8%. Spicca il rialzo di Campari , balzata del 7,9%:  la società ha annunciato l’acquisto della giamaicana Lascelles DeMercado, produttrice di rum, per 415 milioni di dollari. Positivi i giudizi di Cheuvreux e Mediobanca.

Nel settore del lusso forte rialzo di Tod’s, salita del 6,9% a 90,5 euro. Hsbc ha alzato il target price a 90 euro da 81 euro e ha confermato la raccomandazione neutral. Ferragamo ha guadagnato il 2,4%: Hsbc ha confermato il giudizio positivo overweight e ha alzato il target price a 21 euro da 18 euro. Luxottica è salita dell’1,9%. Positive Lottomatica +1,4% e Mediaset  +2,2%.

Vigilia calda dell’arcipelago Mediobanca +1,2%  alla vigilia del cda straordinario convocato dopo l’iscrizione nel registro degli indagati di Alberto Nagel in merito al “papello” siglato con Salvatore Ligresti. Sotto i riflettori c’è la possibile evoluzione delle strategie di piazzetta Cuccia.

Continua, in particolare, la corsa di Rcs +19% che traina gli altri editoriali: Mondadori +20%, l’Espresso +10%. A metà ottobre l’editrice di via Solferino dovrà varare le operazioni necessarie per ricostituire il capitale abbattuto per la svalutazione delle attività spagnole.

Ancora grande fermento attorno a Camfin +7,1%  (+35% in una settimana) sull’onda di acquisti speculativi di chi scommette su un contrasto insanabile fra Tronchetti Provera e Malacalza. Pirelli ha segnato un progresso dello 0,7%. Il confronto diretto tra i duellanti è previsto per domani, al consiglio.

Quasi invariata Fiat -0,03% nonostante i dati agghiacciabti sul mercato dell’auto italiano. Ad agosto sono state immatricolate 56 mila veicoli (-20%), tanti quanti nell’estate del 1962. La quota Fiat è rimasta invariata al 29% circa. Sergio Marchionne (“mai visti numeri del genere”)  si consola con Usa e Brasile che “vanno alla grande”. Eni ha perso lo 0,5%, in calo dopo le indiscrezioni secondo le quali la Cassa Depositi e Prestiti avrebbe avviato le operazioni per vendere una quota del 3,4%. Saipem è salita dell’1,5%, Tenaris +1,7%. StM è scesa dello 0,7%, declassata da Nomura a neutral da buy, il target è stato abbassato a 5 euro da 10,4 euro.

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