I mercati asiatici sono caduti per il secondo giorno consecutivo a seguito di dati deludenti sul fronte degli ordini per beni durevoli nell’industria americana. L’alleggerimento nei prezzi del petrolio hanno inoltre inciso sull’andamento dei titoli energetici. Tra i titoli maggiormente colpiti, Toyota Motor, il più grande gruppo automobilistico asiatico per valore di mercato (che ricava il 28% del proprio fatturato dagli Stati Uniti) è scesa dello 0,7 per cento. BHP Billiton, il maggior produttore australiano di petrolio, è scivolato dello 0,8 per cento. Leighton Holdings Ltd., la più importante società di costruzioni australiana, è caduta del 6,7% dopo aver annunciato un taglio nelle previsioni di profitto per l’anno fiscale 2012, a causa del maltempo e dell’aumento dei costi.
Più in generale, l’indice MSCI Asia Pacific è calato dello 0,2% a 127.13 alle 9:10 a Tokyo, totalizzando una perdita mensile dell’1,4 per cento. L’indice è tuttavia in aumento dell’11,8% nel 2012, avvicinandosi al maggior guadagno trimestrale dal terzo trimestre del 2010, sulla scia di speculazioni secondo le quali un rafforzamento dell’economia statuinitense avrebbe aumentato i profitti delle industrie esportatrici asiatiche.
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