I mercati asiatici hanno proseguito il rimbalzo di ieri in America e in Europa, dopo la conferenza stampa di Draghi, che ha fatto seguire i fatti alle parole pronunciate qualche settimana fa nel discorso di Londra.
L’indice regionale cresce dell’1,5% ora che è stato rimosso un altro strato di incertezza che finora pesava sui mercati. A questo sospiro di sollievo si sono aggiunte buone notizie sull’economia americana, dai sussidi di disoccupazione all’indice PMI per i settori non manifatturieri alle stime per la creazione di posti di lavoro (il dato ufficiale sarà rilasciato oggi): in tutti e tre i casi le indicazioni sono state migliori del previsto. L’euro è installato ben sopra quota 1,26, l’oro non ce l’ha fatta a mantenere quota 1700 ed è ridisceso a 1694 $/oncia. Il petrolio è sceso anch’esso e adesso quota poco sopra i 95 $/barile, a causa di minori preoccupazioni sul lato dell’offerta. Poco variati i futures azionari su New York e Londra, dopo il grosso balzo di ieri.