Varie misure, più o meno sofisticate, delle attese dei mercati indicano che i tassi-guida americani rimarranno a livelli vicini a zero ancora più a lungo del previsto, fino almeno a metà 2015; e le probabilità di un altro round di QE (espansione quantitativa della moneta) hanno raggiunto il 99%. I mercati hanno risposto positivamente anche questa mattina alle prospettive di stimoli monetari, così come all’importante passo avanti nella crisi dei debiti sovrani in Europa. L’acquisto illimitato di titoli sul mercato secondario, annunciato da Draghi sia pure con varie condidizionalità, è un’arma importante, e il paradosso è che si tratta di un’arma che potrebbe non essere mai usata: il semplice annuncio basta a riportare lo spread verso livelli ragionevoli.
L’indice regionale MSCI Asia Pacific è all’incirca invariato, consolidando quindi i recenti guadagni (la borsa cinese è in rialzo, con il rallentamento della prodizione industriale che avvicina lo stimolo monetario). L’euro, dopo il balzo oltre 1,28 della settimana scorsa, si mantiene poco al di sotto di quel livello, e le materie prime, dal rame al petrolio, consolidano anch’esse i progressi recenti.