Le banche centrali continuano a tenere banco nella fiducia dei mercati. Questa volta è stato il premier cinese Wen Jiabao a dichiarare che la politica monetaria ha spazio per nuovi stimoli (lo ha detto un esponente del governo, non della banca centrale, ma in Cina è in pratica la stessa cosa). Questa promessa di sostegno ha più che compensato un’altra notizia ‘cattiva’ che riporta una netta riduzione degli investimenti stranieri in Cina. Questa riduzione, tuttavia, più che riflettere una scarsa fiducia nelle prospettive dell’economia cinese, si rifà alla scarsa domanda nel resto del mondo, che consiglia di rimandare ulteriori aumenti della capacità produttiva.
L’indice regionale MSCI Asia Pacific sta aumentando dello 0,4%, con un aumento sopra l’1% a Tokyo, favorito dalla debolezza dello yen. Un altro fattore sta nei dati positivi americani (produzione industriale e vendite al dettaglio) rilasciati negli ultimi due giorni, oltre a quelli, anch’essi positivi (permessi di costruzione e nuovi cantieri) attesi per oggi. Nella Corea del Sud il tasso di disoccupazione è sceso.
In campo valutario, l’euro è stabile, sopra 1,23. Il petrolio si mantiene elevato, sopra i 94 dollari al barile.