Il pendolo dei mercati finisce l’anno su una oscillazione positiva e l’indice regionale asiatico registra un modesto progresso. Ma questo non toglie che sull’anno i mercati azionari asiatici abbiano perso un 18% circa, contro un sostanziale pareggio delle quotazioni in America (S&P500 da fine 2010 a fine 2011).
Globalmente, le borse mondiali hanno perso 6.300 miliardi di dollari di capitalizzazione nell’anno che si chiude. Le valute sono in fibrillazione, con un euro che si mantiene basso, intorno a 1,29 e uno yuan che registra l’ennesimo record di apprezzamento contro dollaro, a 6.305. Comunque, le note positive prevalgono su quelle negative. Il caso italiano, che è al centro delle tensioni nel mondo, ha segnato qualche progresso, con i rendimenti dei titoli che cedono sulle scadenze meno lunghe, e bene ha fatto il primo ministro Mario Monti ad andare finalmente in offensiva dichiarando che i fondamentali italiani non giustificano i rendimenti che il mercato assegna ai titoli del Tesoro.
Fra le materie prime il rame risale assieme al petrolio che si conferma vicino ai 100 dollari al barile. Le notizie di ieri sull’economia americana sono state positive e quello che alcuni chiamano con disprezzo il ‘rally di Babbo Natale’ a Wall Street non è fondato sulla sabbia.
http://www.bloomberg.com/news/2011-12-30/asian-stocks-copper-gain-on-u-s-data.html