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Mercati in forma ma Grecia e petrolio in agguato

L’incubo delle elezioni greche e il ripetuto rifiuto dell’Arabia di tagliare la produzione di greggio incrinano l’aria di festa che circola sui mercati per la forza del dollaro, i tassi e i prezzi petroliferi bassi e l’abbondante liquidità – Btp, spread a caccia di record – Rendimento sotto zero per i Bot a tre mesi – Goldman Sachs promuove Eni – Cda di F2i.

Mercati in forma ma Grecia e petrolio in agguato

LA SLITTA DEL TORO E’ CARICA DI REGALI. MA ATENE E GREGGIO SONO IN AGGUATO

“Non c’è ragione di essere pessimisti”dicono gli esperti in coro. Petrolio basso, tassi di interesse schiacciati a terra, liquidità mai così abbondante, e pure il dollaro prepara i suoi regali di Natale (l’euro è a quota 1,22). Tutto confluisce verso un 2015 positivo. A partire dai mercati anglosassoni: le vendite di tablet e smartphone nel Reno Unito salgono del 36 per cento. Così si sbilanciano gli esperti di Websim all’avvio della settimana più corta dell’anno.

Segna il passo Tokyo, domani chiusa per festività. Su le altre Borse: Hong Kong +1,2%, Sidney +1,8%. A Wall Street S&P 500 ha messo a segno nelle ultime cinque sedute un incremento del 3,4%,la miglior settimana da ottobre. Il balzo (+5%) si è concentrato negli ultimi tre giorni, dopo il comunicato del Fomc. Tutte in rialzo venerdì le Borse del vecchio Continente: Parigi +3,2%, Madrid +2,2%, Francoforte +2%. Significativo il balzo di Atene:+4,6%.

A Milano l’indice FtseMib ha chiuso la scorsa settimana guadagnando il 2% (venerdì -0,4%) dopo la caduta del 7,4% della settimana precedente ed è tornato esattamente sul livello dell’inizio del 2014. Le uniche nubi riguardano Grecia e petrolio. Nel tentativo di sbloccare l’empasse politica, nel week end il premier Antonis Samaras ha proposto un rimpasto di governo d effettuare dopo l’accordo sul nome del presidente Il tempo però stringe: si vota in parlamento domani e il 29 dicembre, poi la parola passerà alle urne. Il secondo motivo di incertezza, naturalmente, riguarda il greggio.

BTP, LO SPREAD A CACCIA DI RECORD. BOT A 3 MESI NEGATIVO

Il 2015 dei mercati obbligazionari comincia oggi. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica infatti l’ammontare e le caratteristiche dei BOT e dei CTZ che saranno emessi il 29 dicembre, in corrispondenza con il giorno clou delle presidenziali greche.

Regna intanto una calma sospetta nonostante alcuni potenziali pericoli: il finale d’anno da brivido sul fronte di Atene in attesa del voto  i mercati danul nuovo presidente ed il rischio di elezioni anticipate; le grandi manovre in vista del meeting della Bce del 22 gennaio, probabilmente decisivo per il Qe europeo. Le tensioni, infine, sul fronte degli Emergenti che potrebbero provocare una nuova tempesta sui mercati.

Nulla per ora serve a rallentare la discesa dei rendimenti. Il Bund decennale tedesco è ai minimi storici sotto lo 0,60%. Il Btp rende meno del 2%, il Bono spagnolo l’1,7%. Il decennale di Atene rende l’8,3% nel bel mezzo di una crisi politica dai risvolti epocali. Singolare la reazione dei Bot a breve. In settimana il titolo a tre mesi è scivolato in territorio negativo con un rendimento pari a -0,05% contro +0,23% della settimana prima. Un fenomeno che colpisce perché, nel frattempo gli analoghi titoli spagnoli sono scesi dallo 0,17 allo 0,13%, assai meno. La spiegazione, probabilmente, sta nel fatto che buona parte dei quattrini raccolti dalle banche italiane con gli Tltro sono stati parcheggiati in titoli di Stato invece che in prestiti alle imprese.

OIL, L’ARABIA INSISTE: NON SI TAGLIA. GOLDMAN PROMUOVE ENI         

Il secondo motivo di incertezza riguarda il prezzo del petrolio. Il ministro dell’Energia Saudita al Naimi ha irrigidito la sua posizione: anche se altri Paesi, dentro o fuori l’Opec tagliassero la produzione, Ryiad non li seguirebbe. Nonostante questo diktat fa ben sperare il rimbalzo del petrolio in fine di settimana a vantaggio dei titoli Oil. Il Brent, che ieri aveva perso il 3,1%, è risalito dell’1,8% a 60,3 dollari al barile, Wti a 56 dollari (+3,6%).

A Wall Street Exxon è salita dell’8,1%, Chevron +10,1%. A Piazza Affari Eni ha recuperato venerdì il 2,4%. Forte rialzo di Saipem +4,6%, promossa da Goldman Sachs nella sua Conviction Buy List. L’ultima volta che gli analisti americani si sono espressi positivamente risale alla primavera del 2013 e allora Saipem valeva 22 euro. Tra le ragioni addotte per giustificare il cambio di raccomandazione c’è il fatto che diminuisce il rischio di un aumento di capitale dopo che il cane a sei zampe ha tolto ufficialmente Saipem dal mercato.

BANCHE, PESANO S&P E QE

Le banche sono state penalizzate dalle indiscrezioni secondo cui la Bce starebbe studiando una formula di Quantitative easing in cui i Paesi più deboli, che guadagnerebbero maggiormente dal programma di acquisto di titoli di Stato da parte della banca centrale europea, si dovranno fare carico anche di maggiori rischi e costi.

La novità non è stata gradita: Unicredit è scesa dell’1,8%, Intesa -2,4%, MontePaschi -4,1%. Banco Popolare ha perso il 2,8%, Pop.Milano -0,4%, Ubi -1,7%. Sotto i riflettori resta Monte dei Paschi di Siena maglia nera del FTSEMib. L’istituto toscano è sceso del 4,17% a 0,4983 euro. Nei conti del quarto trimestre del 2014 ci sarebbero nuovi accantonamenti in arrivo per la banca senese. Fra le assicurazioni, Generali -1%, UnipolSai +0,1%.

SEAT CI RIPROVA: NUOVI SOCI, I CREDITI DIVENTANO CAPITALE

Risorge per l’ennesima volta Seat Pagine Gialle. Oggi la società debutterà in Borsa nella nuova veste dopo la conversione dei debiti in mano agli obbligazionisti e dei prestiti bancari. Venerdì le vecchie azioni sono precipitate del 77,78% a 0,0002 euro. La quota in mano ai vecchi soci sarà dello 0,25% contro il 99,75% di ex obbligazionisti ed istituti di credito. In particolare, ogni euro di credito vale 596 nuove azioni (le banche avranno così il 45,1%) mentre ogni euro dei bondholder vale 466 azioni (54,6% del capitale). La capitalizzazione dovrebbe raggiungere i 200 milioni (contro i 10 di venerdì).

TLC IN MOVIMENTO OGGI F2I MUOVE SULLE TORRI WIND

Consiglio caldo oggi per il fondo partecipato dalla Cdp. Il cda si riunisce sotto la guda di Renato Ravanelli per la scelta tra le offerte per una quota negli asset aeroportuali (Torino, Napoli, Linate e Malpensa). In gara ci sono Ardian, Deutsche Bank e gli australiani di Ifm. Non meno importante il dossier tlc. Oggi il cda dovrebbe presentare la sua offerta per le torri di Wind.  

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