Si tingono di rosso i listini azionari sia in Asia che a Wall Street anticipando una giornata contrastata anche per le Borse europee già confermata dai futures. In attesa degli interventi delle banche centrali i mercati prendono atto che la partita sui dazi resta complicata mentre si profila una resa dei conti complicata sul fronte della Brexit. Ma, soprattutto, trova le prime conferme il rallentamento dei profitti delle grandi società Usa, a partire dalle grandi banche che già fanno i conti con la riduzione dei margini di interesse. Ancor più inquietante, agli occhi del big business, il fuoco di fila contro Amazon, nel mirino dell’antitrust europeo, e il no corale dei ministri finanziarie del G7 a Libra, la valuta virtuale di Facebook, a conferma dell’ostilità nei confronti dei Big di Silicon Valley.
TONFO DI NETFLIX (-11%) E DI CSX (-10,2%)
In questa cornice s’inquadra il tonfo di Netflix (-11%) nel dopo Borsa dopo aver comunicato di aver perso clienti nel servizio streaming negli Stati Uniti per la prima volta in otto anni e aver fallito gli obiettivi di nuovi abbonati all’estero. In questa cornice i listini rallentano, in attesa che scatti la rete di protezione delle Banche centrali.
L’indice MSCI delle azioni Asia-Pacifico perde lo 0,2%, Nikkei-1,8%, indice Shanghai Composite e CSI 300 in calo dello 0,7%, Hang Seng di Hong Kong -0,5%. Corea del Sud -0,4% dopo che la Banca centrale ha inaspettatamente ridotto il tasso di interesse di riferimento per la prima volta in tre anni, poiché le incertezze derivanti dalla disputa commerciale con il Giappone hanno incrinato le prospettive dell’economia.
A Wall Street, tutti e tre gli indici principali in rosso: Dow Jones -0,4%, S&P50 -0,6% e Nasdaq Composite -0,5%.
Bank of America positiva (+0,7%) dopo una seduta contrastata: la Banca ha anticipato un rallentamento dei margini nella seconda parte del 2019.
Ad accelerare le vendite sono stati i deboli risultati di CSX causati, secondo gli addetti ai lavori, proprio dallo stallo commerciale tra Stati Uniti e Cina. Il titolo ha chiuso in ribasso del 10,2%.
Oggi gli occhi saranno puntati sui risultati trimestrali di Microsoft, Morgan Stanley e Philip Morris.
PETROLIO IN DISCESA, VENDITE SU SAIPEM
Il crescente clima di incertezza ha fatto rimbalzare i beni rifugio. L’oro, che ieri sera ha chiuso in rialzo dell’1,2% a 1.423 dollari l’oncia, stamattina conferma la tendenza al rialzo.
I rendimenti dei titoli del Tesoro americano a 10 e 30 anni sono saliti di 7 punti base ciascuno, rispettivamente al 2,06% e al 2,57% anche in seguito alla pubblicazione di dati sotto le attese relativi al mercato delle costruzioni.
Petrolio in discesa. WTI e Brent scendono dello 0,2%. Ieri pomeriggio l’EIA (Energy Information Administration) ha comunicato che le scorte di petrolio negli Stati Uniti la scorsa settimana sono scese di 3,12 milioni di barili, rispetto alla riduzione di circa 3,0 milioni di barili attesa dagli analisti.
In forte calo i petroliferi a Piazza Affari: Eni-2%, Tenaris -4%, Saipem -2,6%, Jefferies ha alzato il target a 4,80 euro. Giudizio Hold. La società realizzerà un parco eolico offshore galleggiante in Arabia Saudita.
IN ROSSO ANCHE L’EUROPA. COEURE (BCE): PRONTI A INTERVENIRE
In vista un’apertura contrastata per i mercati del vecchio Continente. Le Borse europee hanno già ripiegato ieri nel finale sotto la pressione delle reazioni negative a Wall Street ai conti di Bank of America ed alla discesa dei petroliferi. Cresce intanto la tensione sul fronte della Brexit, la prima prova del fuoco per la neopresidente Ursula von der Leyen. Ma le attenzioni dei mercati sono concentrate sulle prossime decisioni delle banche centrali, a partire dal direttorio della Bce, del giorno 25. L’esponente della Bce, Benoit Coeuré, ha confermato che la banca centrale europea è pronta a intervenire se necessario per sostenere il percorso dell’inflazione verso l’obiettivo designato dall’istituto centrale aggiungendo che i dati recenti suggeriscono che la crescita sarà un po’ più debole nel secondo e terzo trimestre. I prezzi al consumo finali a giugno sono cresciuti nella zona euro dell’1,3% su base annua, oltre le attese. La componente core è salita dell’1,1%. Ma resta assai al di sotto degli obiettivi della banca centrale.
PIAZZA AFFARI -0,56%, STERLINA AI MINIMI DA 7 MESI
Piazza Affari ha archiviato la seduta con una perdita dello 0,56%, 22.079 punti base comunque meno pronunciata del resto d’Europa. I dati macro di stamattina confermano il debole stato di salute dell’economia. Nel mese di maggio l’indice destagionalizzato degli ordini all’industria è salito del 2,5% su mese rispetto al -2,2% (rivisto) di aprile, lo rende noto Istat. A livello annuo, gli ordinativi sono scesi del 2,5% a fronte del -0,2% (rivisto) di aprile.
Sotto la pressione di banche e petroliferi gli altri listini fanno un po’peggio: Francoforte -0,72%; Parigi -0,76%; Madrid -0,98%.
Londra -0,58%. La sterlina ha abbozzato un timido rimbalzo dai minimi degli ultimi 27 mesi contro dollaro e dai minimi degli ultimi 7 mesi contro euro. I rischi di una hard Brexit sono cresciuti in maniera preoccupante. Il Times si aspetta che la Gran Bretagna cadrà in recessione l’anno prossimo in caso di “no-deal”. Negli ultimi due mesi la perdita ha superato il 6% contro euro e dollaro. Si fa sempre più concreta la prospettiva di un mancato accordo con Bruxelles entro il prossimo 31 ottobre dopo che entrambi i candidati alla carica di premier, Boris Johnson e Jeremy Hunt, hanno escluso compromessi con Bruxelles sul punto più delicato, quello del ‘backstop’ irlandese.
LUCI DA AMSTERDAM PER I CHIP E LUXOTTICA/ESSILOR
È stata la giornata del listino olandese.
Brillante il comparto del Tech europeo (+1%), trainato dai buoni dati di ASML, produttore di macchinari per i chip, che guadagna il 5,5% alla Borsa di Amsterdam. Stm segna un -0,5%.
In grande evidenza un altro titolo quotato alla Borsa dei Paesi Bassi: EssilorLuxottica sta considerando l’acquisizione della catena retail di ottica olandese GrandVision, controllata dal fondo Hal. Lo si legge in un tweet di Bloomberg in cui si specifica che la valutazione è ancora in una fase preliminare. GrandVision, che sale alla borsa di Amsterdam di oltre l’8%, è, tramite una controllata, primo azionista anche di Safilo, che potrebbe così finire nell’orbita di Leonardo Del Vecchio.
LO SPREAD RESTA SOTTO I 190 PUNTI
Rendimenti poco mossi per il mercato secondario italiano. Si dà per certo un primo taglio della Fed già a luglio, si attende che la Bce segua l’esempio in settembre ma comunichi, forse già il giorno 5 le caratteristiche del programma Tltro.
Sul secondario, lo spread fra decennale italiano e tedesco è rimasto sotto i 190 punti base, pur risalendo dell’1,55% a 189,5 punti; il rendimento del benchmark tricolore resta a 1,6%.
Sul fronte dell’offerta, la Germania ha collocato 807 milioni di euro di Bund a 30 anni, con un tasso medio in crescita allo 0,3% dal precedente 0,26.
Atene ha lanciato un nuovo bond a 7 anni da 2,5 miliardi con un rendimento a 1,9% e ordini oltre i 13 miliardi.
FINECO -2,24% NEL GIORNO DELLA VISITA DI FINK
Le banche italiane hanno fatto leggermente meglio del comparto europeo. FinecoBank (-2,24%) torna verso quota 9,85 euro nel giorno dell’arrivo in Italia del numero uno di BlackRock, Lawrence Fink, che non ha escluso nuovi acquisti sulla società.
Azimut -1,5%. Deutsche Bank ha tagliato la raccomandazione da Buy a Hold in vista dei conti del secondo trimestre che il gruppo pubblicherà il primo agosto. Il titolo preferito dagli analisti di Db resta Banca Mediolanum (buy con target price a 8,3 euro).
SALE ENEL, UN BOND PER ITALGAS
Acquisti invece sulle Utility. A2A +0,5%. Brilla Enel (+0,7%) dopo che Moody’s ha confermato il rating Baa2 migliorando l’outlook a positivo da stabile. Frena invece Hera (-0,5%): Kepler taglia la raccomandazione da Buy a Hold. Italgas ha annunciato il pricing di una nuova obbligazione a tasso fisso da 600 milioni di euro, con scadenza aprile 2030 e cedola all’0,875%.
Forti ribassi nel settore automotive mentre rallentano le vendite in tutta Europa. Fca (+0,2%) reagisce però alla pesante battuta d’arresto della vigilia provocate dal “sell” di Goldman Sachs. Le immatricolazioni in Europa in giugno in giugno sono calate del 13,5% rispetto a una flessione del 7,9% del mercato.
MORGAN STANLEY PROMUOVE INWIT, SROFONDA BIESSE
Nel resto del listino brillano Fila+ 4% e Fiera Milano+3,2%, dopo l’accordo preliminare per l’acquisto di “Made Eventi”.
Da seguire Inwit: Morgan Stanley alza il target price da 5,7 a 8,3 euro.
Mediaset scivola sotto il prezzo di recesso, così come la controllata spagnola.
Continua la crisi di Biesse (-3%) scivolata sul livello più basso da tre anni sotto la pressione delle vendite degli hedge.
Salini sui minimi da gennaio dopo aver chiarito alcuni dettagli sul piano di salvataggio di Astaldi (-2%).