X

Mercati emergenti: crescono gli attivi

Si sono innalzati in tutto il mondo gli asset dei mercati emergenti. Secondo gli esperti si sta assistendo a un rimbalzo in un mercato con trend negativo (market rally). Le cattive notizie che riguardano i mancati accordi tra i leader europei sembrano essere sufficienti per dare supporto a un risk rally, almeno nel corto e medio periodo” ha dichiarato Roderick Ngotho, analista della Royal Bank of Scotland.

Questa mattina in Asia, le azioni cinesi hanno chiuso con un record mensile mentre le azioni indiane hanno guadagnato il 3%, il maggiore aumento in quasi due mesi.

L’International Petroleum Investment Company (Ipic), completamente controllato dall’emirato di Abu Dhabi, ha venduto 3 tranche da 4,7 miliardi di obbligazioni con ordini per 15 miliardi. E la tranche a 30 anni è aumentata di 1,5 pb.

In Europa, i titoli della Russia sono aumentati di quasi 2 punti percentuali. Il rublo ha toccato il suo picco da sette settimane, dopo la notizia che la banca centrale manterrà stabili i tassi d’interesse. La stretta di liquidità da Settembre ha portato il tasso interbancario overnight oltre il 5% da circa il 3,5%.

Lo zloty polacco ha perso mezzo punto percentuale dopo un guadagno di quasi l’1% martedì. Ma ci sono state buone notizie per la Polonia dal momento che è riuscita a collocare 2 miliardi di dollari in obbliagazioni a 10 anni, ricevendo offerte per 8 miliardi e stringendo il prezzo più di 10 punti base a 280 pb sulle obbligazioni.

Unica eccezione è l’Ungheria, che non ha portato a termine la sua asta sul debito e rischia un downgrade da parte delle agenzie di rating. Budapest ha cancellato la collocazione di titoli di Stato, perchè per la legge che regola le aste, le offerte ricevute non erano sufficienti per concludere l’asta.

Il fiorino ha perso l’1,3% sull’euro, mentre le azioni ungheresi hanno registrato una flessione dell’1%, a causa delle paure del downgrade e del fatto che il Paese potrebbe vedersi costretto ad aumentare i tassi nei prossimi mesi. Alcuni analisti di ING Bank prevedono che un ulteriore taglio sul rating implicherebbe una potenziale ondata di vendite di 380 miliardi di fiorini (1,2 miliardi di euro).

Related Post
Categories: Finanza e Mercati