Le Borse europee ripartono di slancio e archiviano la prima seduta del 2020 in netto rialzo, spinte dall’ottimismo sui dazi e dalle nuove misure a sostegno dell’economia decise dalla banca centrale cinese. Nel pomeriggio contribuisce ad aizzare il Toro l’apertura su livelli record di Wall Street.
Piazza Affari sale dell‘1,4% (23.836 punti base), davanti a Francoforte +1,02%, Parigi +1,06%, Londra +0,79%, dietro solo a Madrid, +1,46%. Brilla Airbus (+2,33% a Parigi) in seguito alla notizia del sorpasso su Boeing (+1,65%): il consorzio europeo è diventato il primo produttore di aerei al mondo per aver consegnato 863 velivoli nel 2019 e superando le aspettative.
Brilla New York, con dati macro in chiaroscuro, ma piena di fiducia nell’accordo commerciale di fase uno fra Washington e Pechino, dopo che Donald Trump ha annunciato la firma per il 15 gennaio. Il settore tecnologico, al momento, registra la performance migliore: Apple +1,45%.
La Cina contribuisce al positivo sentiment generale dopo che ieri la banca centrale ha annunciato che taglierà il coefficiente di riserva obbligatoria delle banche, ottavo taglio dall’inizio del 2018, dando nuovi stimoli all’economia e rafforzando, al contempo, i mercati globali.
Il dollaro recupera, dopo una fase di correzione e in un mercato sottile, che si affida alla lettura migliore delle aspettative delle nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. L’euro attualmente scambia in regresso a 1,118. Fra le commodity l’oro sale a 1529,55 dollari l’oncia, mentre il petrolio risulta piuttosto volatile. I future sul Brent a marzo 2020 sono in calo dello 0,39% a 65,73 dollari al barile. Crescono intanto le tensioni internazionali intorno alla Libia, dopo il via libera del parlamento turco a un invio di truppe in appoggio ad al Sarraj e l’immediata condanna di questa scelta da parte dell’Egitto, che appoggia il generale Khalifa Haftar.
A Milano i titoli petroliferi sono in verde a partire da Eni, +1,08%, ma sono in evidenza soprattutto titoli come Pirelli +4,01%; Unicredit +3,59%; Stm +3,3%; Finecobank +2,95%. Italgas, +2,28%, festeggia l’aggiudicazione della gara per la fornitura del servizio gas nei 74 comuni della Val D’Aosta e recupera le perdite dell’ultima seduta.
Non partecipa al banchetto Atlantia, che chiude con un calo del 3,03%. A pesare sul titolo è ancora il rischio concessioni per Austrade per l’Italia, con il ministro Luigi Di Maio che non molla la presa sul punto e il decreto Milleproroghe che sembra andare in questa direzione. Leggeri cali per Snam -062%; Terna -0,5%; Campari -0,25%
Fra i titoli minori Ivs +12,87% fa il pieno di acquisti, dopo aver annunciato che Torino 1895 Investimenti, holding della famiglia Lavazza, ha acquistato 6,9 milioni di azioni pari al 17,71% del capitale cedute da Amber Capital UK e Amber Capital Italia. Secondo Il Sole 24 Ore l’investimento sarebbe stato di circa 75 milioni di euro con un premio del 26% sul valore del titolo.
L’euforia non contagia i titoli di stato. Sale infatti lo spread fra decennale italiano e tedesco a 163 punti base, +2,25%, mentre il rendimento del Btp è a 1,4%. Pesano forse le tensioni politiche nei 5 Stelle e i deludenti dati macro. L’attività manifatturiera italiana ha segnato infatti a dicembre una contrazione per il quindicesimo mese di fila, offrendo la peggiore lettura da quasi sette anni. L’indice Pmi a cura di IHS Markit è sceso il mese scorso a 46,2 da 47,6 di novembre, sotto la soglia di 50 che separa crescita e contrazione.