Dopo cinque settimane di crescita senza soste i mercati asiatici si concedono una pausa. L’indice regionale oscilla intorno allo zero, l’euro si è leggermente indebolito ma rimane vicino a quota 1.29, il petrolio è sotto i 100 dollari, a 98 e rotti, e l’oro, da sempre sensibile a tutto e al contrario di tutto, si rafforza.
Questa volta al centro dell’attenzione c’è l’esito del braccio di ferro fra la Grecia e i creditori privati. I quali hanno fatto una proposta, come al solito, ‘ultimativa’. Ma un fallimento dei negoziati non è nell’interesse di nessuno e un accordo sarà trovato. Quel che è più importante, la ‘corrente profonda’ del ciclo economico sta accelerando. Il ‘la’ è stato dato dall’America, come da tempo si argomenta su queste colonne, e qualche timido cenno di risveglio comincia a manifestarsi anche in Europa. Il Pil americano del IV° trimestre 2011 (il dato sarà comunicato questo venerdì) sta crescendo al 3%, in accelerazione rispetto al trimestre precedente, e gli indici di fiducia in Germania migliorano, mentre si vanno calmando le acque per i rendimenti dei titoli pubblici in Italia, Spagna e Francia.
http://www.bloomberg.com/news/2012-01-23/oil-prices-euro-fall-as-europe-leaders-meet-on-budget-rules-iran-embargo.html