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Meno criptovalute nei portafogli italiani: in calo del 32% nel terzo trimestre 2023. Il rapporto dell’Oam

Secondo l’Oam, Organismo di agenti e mediatori, i giovani restano i più attratti dalle criptovalute, ma a investire di più sono i clienti tra i 40 e i 60 anni

Meno criptovalute nei portafogli italiani: in calo del 32% nel terzo trimestre 2023. Il rapporto dell’Oam

Meno criptovalute nei portafogli italiani. È quanto emerge dai dati diffusi dall’Oam, l’Organismo di agenti e mediatori. Nel dettaglio, nel terzo trimestre gli oltre 1,1 milioni di clienti italiani registravano un calo del controvalore delle criptovalute del 32%, rispetto al trimestre precedente, a 911,76 milioni di euro. Si tratta, spiega l’Oam, per la quasi totalità di persone fisiche, con una media di portafoglio pari a 820 euro. L’organismo ha altresì sottolineato come solo il 75% dei clienti segnalati dai vasp (virtual asset service provider, cioè prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale) detenesse criptovalute in portafoglio al 30 settembre 2023.

“Rispetto ai dati del secondo trimestre, rielaborati alla luce delle rettifiche e integrazioni effettuate dagli operatori, a fronte del netto calo del controvalore in euro del saldo delle valute virtuali detenuto, risultano invece in lieve aumento sia il numero di clienti che le detengono (+2%) sia il numero di clienti comunicati dai vasp (+1%). In crescita anche i vasp iscritti al Registro (+11%)”, rileva l’Oam.

Il confronto con l’estero

Il report dell’Organismo contiene anche un’analisi dettagliata dei requisiti di iscrizione previsti dai regimi normativi dei vasp vigenti nei primi 10 Paesi europei per prodotto interno lordo. Ne emerge un quadro piuttosto variegato delle disposizioni nazionali, in attesa dell’entrata in vigore del Regolamento fissata al 30 dicembre del 2024 (30 giugno per le disposizioni relative ai token collegati ad attività e ai token di moneta elettronica) che dovrebbe consegnare al settore una normativa omogenea. In particolare, nei 10 Paesi risultano operativi, al 31 ottobre 2023, 1.335 Prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale e Prestatori di servizi di portafoglio digitale, di cui la stragrande maggioranza (939) risultano iscritti in Polonia. Segue l’Italia (131 operatori) e la Francia (98 operatori).

Criptovalute, i giovani restano i più attratti dalle criptovalute

I dati del terzo trimestre confermano la fotografia della clientela: all’interno della categoria delle persone fisiche, i soggetti della fascia d’età tra i 18 e i 29 anni rappresentano la quota maggiore, pari al 38%, seguita dai clienti con età compresa tra 30 e 39 anni (28%). Il peso percentuale si riduce man mano che sale la fascia d’età, arrivando all’1% per gli over 60. A investire di più in cripto sono però gli ultra-quarantenni: sia i saldi totali delle valute legali e virtuali che il controvalore delle operazioni di conversione delle valute legali in valute virtuali e viceversa, assumono infatti percentuali rilevanti soprattutto per le persone fisiche con età maggiore di 40 anni e fino a 60 anni: questa fascia di età detiene il 53,5% del saldo totale delle valute legali, il 49% relativamente al controvalore in euro del saldo totale delle valute virtuali e il 55,5% del controvalore delle operazioni di conversione da valuta virtuale a legale. Le percentuali scendono invece per gli ultrasessantenni.

Come nei report precedenti anche da questo report emerge un buon attivismo dei millennials: il numero delle operazioni di conversione da valuta legale a virtuale effettuate da questa categoria rappresenta il 39,8% del totale mentre il numero di operazioni di conversione da valuta virtuale a valuta legale è pari a oltre la metà (51,4%).

Struttura del mercato degli exchange concentrata

Infine, l’Oam rileva anche da questi ultimi dati una struttura del mercato degli exchange concentrata: circa il 91% dei clienti opera su grandi Exchange, l’8,8% su Exchange medi e 0,2% su exchange di piccole dimensioni. La maggiore parte dei saldi delle valute legali e delle valute digitali è detenuto presso exchange di grandi dimensioni (9 operatori su 98), rispettivamente pari al 90,9% e 81,6%. Inoltre, l’81,2% del numero delle operazioni di conversione da valuta legale a virtuale ed il 79,9% delle operazioni di conversione da valuta virtuale a legale vengono effettuate sul territorio della Repubblica attraverso i servizi offerti dai 9 vasp di maggiori dimensioni.

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