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Meloni: “Musk? Non è un problema per la democrazia. Alle prossime elezioni vorrei arrivare col premierato”

Meloni in conferenza stampa: “Mai parlato con Elon Musk di Starlink”. Sul caso Sala “triangolazione con Usa e Iran. Abedini al vaglio del ministero della Giustizia”. E sugli Usa: “Non prevedo disimpegno Trump dall’Ucraina, i dazi soluzione non giusta, per noi sarebbero un problema”. Prefetto Rizzi nuovo capo del Dis

Meloni: “Musk? Non è un problema per la democrazia. Alle prossime elezioni vorrei arrivare col premierato”

Dai casi Sala e Abedini alle polemiche su SpaceX, dal nuovo capo dei servizi segreti alle riforme costituzionali, dai centri in Albania, dal rimpasto di governo alla sua possibile ricandidatura…dalle formiche e alle serie tv su Mussolini. Sono molti gli argomenti affrontati dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di inizio anno alla Camera organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare. 

I casi Sala e Abedini

“C’è stato un lavoro di triangolazione diplomatica con Iran e Usa per quello che riguarda una svolta nel caso, non direi che c’è stato un momento di svolta perché la questione è stata seguita dall’inizio. Le interlocuzioni con l’Iran sono di natura diplomatica e di intelligence, il governo è tenuto alla riservatezza in questi casi. Mantovano è stato al Copasir ed è pronto a tornare nel caso in un’ulteriore audizione, ricordiamo che in Iran sono presenti altri 500 italiani e bisogna essere molto cauti”, ha detto la premier in conferenza stampa.

“Ieri è stata una bella giornata per l’Italia intera, per il sistema Italia per le tante persone che ci hanno lavorato, una bella giornata per me e vi farò una confessione – ha aggiunto Meloni -: tra le molte cose che accadono quando si ricopre un incarico complesso come il mio posso dirvi che non ho mai provato un ‘emozione più grande in questi anni rispetto a quando ho detto alla madre di Cecilia che sua figlia tornava a casa. Voglio condividere con voi questo e ringraziare i tanti che hanno permesso che questo accadesse”.

“Per quello che riguarda Abedini il caso è al vaglio del ministero della Giustizia, c’è un vaglio tecnico e politico, e secondo il trattato con gli Stati Uniti. E’ una vicenda che bisogna continuare a discutere con gli amici americani: avrei voluto parlarne con Biden, che ha dovuto annullare il viaggio e a cui mandiamo la nostra solidarietà. Le interlocuzioni ci sono e ci saranno: il lavoro ancora complesso non è terminato ieri e penso si debba discutere nei dettagli nelle sedi opportune”.

Meloni su SpaceX: “Fake news su Starlink, Musk non è un pericolo per la democrazia”

“Sono abbastanza colpita da come alcune notizie false rimbalzino e continuino ad essere discusse anche dopo essere state smentite, come il contratto smentito con SpaceX“, “usare il pubblico per fare favore agli amici non è mio costume”, “io valuto l’interesse nazionale. E non ho mai parlato personalmente con Musk di queste vicende“, ha spiegato la presidente del Consiglio, sottolineando però che non ci debba essere “nessuna lettera scarlatta” sul miliardario. 

“Neanche io personalmente ho le idee chiare su questa vicenda, si tratta di mettere in sicurezza alcune comunicazioni sensibili e delicate, parlando con il soggetto tecnologicamente più avanzato per questo lavoro, perché non ci sono alternative pubbliche”. 

“L’Italia e l’Europa non sono arrivate in tempo a immaginare tecnologie pubbliche che fossero in grado di mettere in sicurezza queste comunicazioni. Oggi ci si sta lavorando, domani magari ci saranno soggetti pubblici in grado garantirle. L’alternativa – ha continuato – non è un soggetto pubblico, ma è non avere la protezione di questi dati. Questo in un dibattito serio sarebbe il tema, ossia quale è lo scenario preferibile. Io sono laica su questo dibattito, però devo porre la questione, perché se domani quelle comunicazioni finiscono nelle mani sbagliate, il governo è responsabile: non posso fare finta che il problema non esiste”.

“Non è la prima volta che accade” che si discuta di affidare ad un privato un servizio delicato come quello delle comunicazioni che potrebbero essere affidate a Starlink. “Lo stesso problema ci fu per il data center. Ma quando ciò venne affidato a Microsoft nessuno si è stracciato le vesti. Allora il problema sono le idee di Musk. Io non faccio favori ad amici ma non accetto che si attacchi una lettera scarlatta” a Musk.

“SpaceX ha illustrato al governo la tecnologia di cui dispone, che consente comunicazioni in sicurezza a livello nazionale e soprattutto planetario, e per noi significa soprattutto garantire comunicazioni sicure nel rapporto con le sedi diplomatiche e con i contingenti militari all’estero, che sono molto delicate. Si tratta di interlocuzioni che rientrano nella normalità. Decine di aziende si propongono per cose più disparate, poi si fa l’istruttoria, e se la cosa è di interesse si pone nelle sedi competenti. In questo caso gli ambiti con cui confrontarsi sono molti, dal Consiglio supremo di difesa fino al Parlamento. Ma siamo nella fase istruttoria, non capisco tutte le accuse che sono state rivolte”.

Passando al tema politico, Meloni ha affermato che Musk “non è un pericolo per la democrazia“, sostenendo invece che “ingerenze” vi siano in altri casi quando “persone facoltose usano le risorse per finanziare in mezzo mondo partiti e associazioni per condizionare le politiche, come nel caso di Soros”. “Io non prendo soldi da Musk – aggiunge – semmai l’hanno presi da Soros. Io il pericolo per la democrazia non lo vedo”. E a chi le chiede di commentare le scelte di Musk in relazione alla campagna elettorale in Germania, Meloni replica: “Vorrei ricordare l’ingerenza di quella tedesca nella campagna italiana”. 

“Dobbiamo ricondurre – è la convinzione di Meloni – le cose nell’alveo dove si trovano. Musk esprime la sua posizione e di questo stiamo parlando. Può piacere o non piacere ma quando mi si dice che c’è un pericolo di ingerenza evidenzio che non è il primo caso di persone note e facoltose che esprimono le loro opinioni. Io – aggiunge – ne ho viste parecchie e spesso contro di me e nessuno si è scandalizzato. Il problema – dice ancora – è quando queste persone usano le risorse per finanziare in mezzo mondo partiti e associazioni per condizionare le politiche, cosa che non mi risulta faccia Musk al contrario di Soros. Questa sì la considero una pericolosa ingerenza. Ma quando è accaduto si è parlato di filantropi: il problema è che è ricco e influente o che non è di sinistra?”. 

Vittorio Rizzi nuovo capo dei servizi segreti

“Confermo che abbiamo deciso di nominare il prefetto Vittorio Rizzi alla guida del Dis. Un funzionario dello Stato di prim’ordine. La nomina verrà formalizzata nel Cdm di oggi”, ha annunciato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La nomina sarà formalizzata nel consiglio dei ministri in programma nel pomeriggio, nell’ambito del quale il governo impugnerà anche la legge sul “terzo mandato approvata dalla Regione Campania”. 

Tornando a Rizzi, la premier ne ha parlato come di un “funzionario dello Stato di primo ordine e chiaramente la nomina verrà formalizzata nel prossimo Consiglio dei ministri previsto oggi”, ha aggiunto Meloni che ha citato gli “straordinari risultati operativi” raggiunti da Rizzi in vari ruoli ricoperti e “che sono apprezzati sia dentro che fuori i confini nazionali”.

La premier ha parlato anche delle dimissioni di Elisabetta Belloni: “ho letto molte ricostruzioni che non corrispondono alla verità, tanto che lei stessa ha rilasciato un’intervista per chiarire la sua posizione”. Belloni, ha ricordato la premier, “ha deciso di anticipare di qualche mese la fine del suo mandato per evitare di finire nel tritacarne che di solito accompagna nomine così importanti”. “Ho una stima e un rispetto enormi per Elisabetta Belloni, che ringrazio per il lavoro straordinario che ha fatto per la presidenza del G7. È un funzionario capace e coraggioso di lungo corso e la mia stima nei suoi confronti è inalterata. Mi pare – ha osservato ancora Meloni – che sia molto ambita anche fuori dai confini nazionali e prevedo che il suo percorso non terminerà qui”.

Meloni ha poi rivelato che Belloni “ha consegnato le sue dimissioni prima di Natale”, puntualizzando che “le vicende di questi giorni” dal caso di Cecilia Sala a SpaceX “non c’entrano, quindi, assolutamente niente”.

Le riforme: premierato entro fine mandato

“Io vorrei arrivare alle prossime elezioni con la riforma del premierato approvata ed una legge elettorale tarata su questo”, ha detto la presidente del consiglio”. Penso che la questione sia materia di competenza parlamentare, ma se il premierato non dovesse arrivare in tempo ci si interrogherà se questa legge elettorale sia la migliore o no”, ha aggiunto.

Parlando delle altre riforme Meloni ha affermato che “le tempistiche non dipendono da me, il mio intento è di andare avanti con le riforme con determinazione e velocità. Le riforme sono costituzionali ed hanno delle tempistiche ampie e c’è un lavoro parlamentare. Io ho promesso che avrei consegnato un’Italia migliore di quella che ho trovato e queste riforme sono necessarie. Sulla riforma del fisco puntiamo a chiudere tutti i testi unici in materia tributaria e se riusciamo a fare anche il codice tributario vogliamo procedere spediti”.

“Se riusciamo io vorrei fare in questa legislatura anche i referendum, ma per me l’importante è portare a casa le riforme e consentire agli italiani di esprimersi su queste materie. Sulla giustizia ci sono state aperture anche da alcuni partiti dell’opposizione ma non credo si arriverà ai due terzi”, ha concluso.

Migranti in Albania: “La Cassazione ha dato ragione al Governo”

“A me pare che le sentenze della Cassazione diano ragione al governo“, in quanto dicono che “che spetta al governo stabilire i paesi sicuri”. Meloni ha assicurato che i “centri in Albania sono pronti ad essere operativi”. Poi, “lo scorso anno gli sbarchi sono diminuiti del 60%, negli ultimi anni giorni sono quasi azzerati”, ma “i centri per quanto ci riguarda sono pronti ad essere operativi”. 

Parlando della sentenza della Cassazione Meloni ha argomentato: “Conseguentemente il giudice non può sistematicamente disapplicare il trattenimento dei migranti che arrivano da quei paesi, ma può motivare il caso specifico. Che è una cosa completamente diversa da quello che hanno fatto i magistrati del tribunale di Roma che non entrano nel merito del singolo caso”.

Rimanendo sulla giustizia, la premier ha parlato anche dell’elezione dei giudici della consulta: “All’inizio non si è arrivati al risultato perché c’era un unico giudice della Corte costituzionale da eleggere, la maggioranza ha provato ad eleggerlo e l’opposizione ha fatto l’Aventino. Presumo che” il fatto che ora ci siano da eleggere più giudici costituzionali “renderà più facile trovare una soluzione anche con l’opposizione. Cercheremo di procedere spediti, non dipende solo da noi, abbiamo già avviato le interlocuzioni con le opposizioni”.

Ucraina, Meloni: “Non prevedo disimpegno Usa”

“Io sono disposta a sostenere le opzioni che è disposta a sostenere l’Ucraina – ha commentato Giorgia Meloni – Credo sia fondamentale per avere una pace giusta. Ma senza garanzie di sicurezza non possiamo avere alcuna certezza che quello che è accaduto nel 2022 non accada di nuovo. Francamente non prevedo un disimpegno di Trump” dal sostegno a Kiev, ha detto. “Donald Trump ha parlato di ‘pace con la forza’ – ha aggiunto – Se oggi si parla di pace, è perché la Russia si è un po’ impantanata in Ucraina, grazie al coraggio del popolo ucraino e del sostegno occidentale. Questo Trump lo sa bene”.

La premier ha commentato anche le ultime dichiarazioni del presidente eletto su Groenlandia, Canada e Panama: “Su Groenlandia e Panama, mi sento di escludere che gli Stati Uniti nei prossimi anni si metteranno a tentare di annettere con la forza territori. Noi abbiamo già visto Trump presidente degli Usa, siamo di fronte a una persona che quando fa una cosa la fa per una ragione. Penso che le sue dichiarazioni siano più un messaggio ad alcuni altri grandi player globali, piuttosto che rivendicazioni ostili nei confronti di quei Paesi”.

“Il canale di Panama – ha continuato – fu costruito a inizi del ‘900 dagli Stati Uniti, ed è fondamentale per il mercato mondiale e per gli Usa. La Groenlandia è un territorio particolarmente strategico, ricco di materie prime strategiche: sono territori su cui negli ultimi anni abbiamo assistito a un crescente protagonismo cinese. Per il Canada si potrebbe fare un ragionamento simile”. “La mia idea è che queste dichiarazioni” di Trump “rientrino nel dibattito a distanza fra grandi potenze. Un modo energico – ha osservato – per dire che gli Usa non rimarranno a guardare di fronte alla previsione che altri grandi player globali muovano in zone di interesse strategiche per gli Stati Uniti e, aggiungo io, per l’Occidente. Mi confronterò anche con i miei omologhi dell’Unione europee nelle prossimi ore, ma questa a me pare la questione”.

Se il 20 gennaio andrò all’insediamento di Trump? “Mi fa piacere esserci, sto valutando la compatibilità di agenda. Se riesco partecipo volentieri”, ha risposto infine.

Dazi Usa: “Per noi sarebbero un problema, penso non sia la soluzione giusta”

“Per noi i dazi sarebbero un problema ma non è una novità che le amministrazioni americane pongano la questione dell’avanzo commerciale. Il protezionismo non è un approccio che riguarda solo l’amministrazione Trump”. “Penso che di debba discutere su come affrontare” il tema “e penso che la soluzione dei dazi non sia quella giusta: faremo quello che dobbiamo fare per difendere” la nostra economia “parlando con gli Usa e l’Ue e credo che le soluzioni si debbano trovare”. 

Meloni: “Salvini al Viminale non all’ordine del giorno, mia ricandidatura? Vedremo”

Rispondendo a una domanda su un possibile rimpasto di Governo dopo l’assoluzione del vicepremier Matteo Salvini sul caso Open Arms, Meloni ha affermato: Salvini sarebbe un ottimo ministro dell’Interno, ha ragione a dire che senza il procedimento che abbiamo visto come è andato, avrebbe chiesto e ottenuto il Viminale ma oggi abbiamo un ottimo ministro dell’Interno, Piantedosi, che ringrazio, e quindi questa cosa non è all’ordine del giorno…“.

Parlando invece delle possibili dimissioni della ministra Daniela Santanchè in caso di rinvio a giudizio, l’inquilina di Palazzo Chigi ha detto: “Vediamo. Non sono la persona che giudica queste cose prima che accadono, vediamo cosa deciderà la magistratura e poi ne parlerò ovviamente con il ministro Santanchè”.

Rispondendo a una domanda su una sua possibile ricandidatura, la premier ha detto: “Non lo so, questo è un lavoro faticoso, faticosissimo, è una decisione che io prenderò quando la devo prendere, anche valutando i risultati che ho portato a casa». Così la premier risponde in merito a una possibile ricandidatura nel 2027: “Sapete che non sono abbarbicata alla poltrona. Se posso essere utile cerco di essere utile, se non posso essere utile mi regolo di conseguenza”.

Meloni su Stellantis: “Soddisfatta dell’accordo”

“Sono soddisfatta dell’accordo con Stellantis, cerchiamo di fare quello che possiamo per avere sempre un approccio a tutela dei lavoratori”, ha affermato la premier Meloni.

Tasse: “Dobbiamo dare un segnale al ceto medio”

“Non ci sono cose che sono rimaste al palo: taglio del cuneo, aliquote, decontribuzione, tasse. Ci siamo concentrati sulla messa in sicurezza dei redditi che non potevano farcela e le poche risorse che avevamo sui redditi bassi. Sicuramente va dato un segnale al ceto medio a cui non è stato dato fino ad ora”. E poi: “Noi abbiamo fatto una riforma fiscale e cercheremo di fare dei passi graduali e, risorse permettendo, credo quest’anno un’attenzione vada data al ceto medio”, ha concluso Meloni dopo due ore e mezza di conferenza stampa.

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