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Meloni l’equilibrista: alla convention dei conservatori prova a non scontentare né l’Europa né Trump. E Mosca attacca ancora Mattarella

Meloni in videocollegamento alla convention dei conservatori Usa (dopo il saluto nazifascista di Bannon) non sconfessa la postura che l’Italia ha mantenuto fin dall’inizio nei confronti di Kiev, ma, in un esercizio di delicato equilibrismo, dà grande peso al ruolo di Trump legato all’Occidente e all’Europa

Meloni l’equilibrista: alla convention dei conservatori prova a non scontentare né l’Europa né Trump. E Mosca attacca ancora Mattarella

Giorgia Meloni prova a fare l’equilibrista. Tanto che non cita per nome né Volodymyr ZelenskyVladimir Putin. Ma, dopo tanto silenzio, nel momento in cui torna a parlare, lo fa piazzandosi nel mezzo dell’Atlantico, per non scontentare né l’Europa né l’America trumpiana. La premier italiana ripete anche davanti alla platea dei conservatori americani che l’Ucraina è un Paese “aggredito” e che bisognerà lavorare “insieme” per costruire una pace “giusta e duratura”. Grazie a leadership “forti” come quella di Donald Trump che “non si allontanerà” dall’Europa a differenza di quello che “si augurano i nostri avversari”. Anche perché, assicura, cresce sempre di più la voce dei conservatori al governo, a partire dal suo.

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La presidente del Consiglio parla per poco meno di un quarto d’ora in videocollegamento al Cpac di Washington – la convention dei conservatori Usa alla quale ha partecipato nonostante l’incendio provocato dal saluto nazifascista di Steve Bannon – poco prima che sul palco salga proprio Trump. E non sconfessa la postura che l’Italia ha mantenuto fin dall’inizio nei confronti di Kiev, ma, in un esercizio di delicato equilibrismo, dà grande peso al ruolo dell’alleato, sicura che con Trump alla Casa Bianca “non vedremo mai più quello che è accaduto in Afghanistan quattro anni fa”. E poi: se “non può esistere Occidente senza America“, ribadisce e rafforza il concetto dello stretto legame, “allo stesso modo non può esistere Occidente senza Europa“.

Mentre la premier parla, da Mosca arriva il terzo attacco show della portavoce del ministro Lavrov, Maria Zakharova, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Ventimila firme di italiani che si scusano per le sue parole blasfeme contro la Russia”, dice. Poi si mostra in lacrime e canta Bella Ciao, la canzone simbolo della Resistenza. Sullo sfondo, all’interno della maggioranza, scontro Salvini-Tajani: visioni distanti sulle alleanze internazionali, persino opposte sull’Afd in Germania in vista delle elezioni politiche.

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