Oggi Biden, Erdogan e Michel, domani Xi Jinping. A Bali per il suo primo G20 da Presidente del Consiglio, e unica donna tra i leader presenti, Giorgia Meloni è impegnata in una serie di bilaterali con i capi di Stato e di Governo per parlare delle sfide globali e chiarire la collocazione internazionale dell’Italia
Il colloquio tra Meloni e Biden: Sostegno all’Ucraina
Il continuo sostegno all’Ucraina, la stabilità nel Mediterraneo e nell’Indo-pacifico e i rapporti con la Cina. Questi i temi del colloquio durato circa un’ora, durante icl quale Biden e Meloni si sono trovati d’accordo sulla necessità di rispondere “a una serie di sfide globali, tra le quali la crisi climatica e l’uso dell’energia come arma da parte della Russia”. I due leader hanno anche parlato del loro impegno a “continuare a fornire all’Ucraina il sostegno necessario per difendersi e a ritenere la Russia responsabile della sua aggressione”, riferisce la Casa Bianca.
In una nota, Palazzo Chigi parla di un colloquio “incentrato sulla solidità dell’alleanza transatlantica e sull’eccellente cooperazione per fare fronte alle sfide globali, dalla crescita economica alla sicurezza comune” ribadendo “i profondi e duraturi legami tra le nostre Nazioni e il forte interesse a rafforzare ulteriormente il partenariato nei numerosi settori di interesse reciproco”.
L’incontro tra Erdogan e Meloni
Nella giornata di oggi, la Premier ha incontrato anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Poi il bilaterale con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Nel corso dell’incontro, riferisce una nota di Palazzo Chigi, i due leader hanno posto l’accento sulla necessità di lavorare insieme per contrastare la migrazione irregolare e favorire la risoluzione della crisi libica. Meloni e Erdogan hanno anche concordato sull’opportunità di cogliere insieme le vaste potenzialità della regione mediterranea.
Durante colloquio con Erdogan, Meloni ha espresso personalmente la sua vicinanza, e quella del governo, al popolo turco per il vile attentato terroristico in cui sono morti civili innocenti. I due leader hanno convenuto sulla necessità di proseguire con determinazione nella lotta comune contro il terrorismo.
Domani, la presidente del consiglio incontrerà anche il presidente cinese, Xi Jinping, a cui la Premier dovrebbe garantire un impegno di massima per migliorare i canali commerciali nonostante l’allontanamento dalla via della Seta. 0
Meloni al G20: “Impatto devastante della guerra”
In mattinata Meloni ha pronunciato il suo primo intervento tra i Grandi, sottolineando il “devastante impatto” della guerra ed esortando il G20 a confrontarsi “con le sfide più difficili”, e cioè con le conseguenze del conflitto in ambito economico, energetico e alimentare.
“Presidente Widodo – ha detto la Premier rivolgendosi al presidente indonesiano che ha assunto la presidenza di turno del G20 -, l’anno scorso a Roma nessuno avrebbe pensato che si sarebbe arrivati a questo, con la guerra, la crisi alimentare e l’emergenza energetica. Ma non abbiamo permesso a nessuno di intimidirci”.”Abbiamo reagito e abbiamo continuato a lavorare insieme. Non solo su energia e cibo, ma anche su tante altre sfide: la difesa dell’ambiente, il contrasto ai cambiamenti climatici, infrastrutture più efficienti, un’istruzione di qualità, assistenza sanitaria per tutti”.
“L’Italia, insieme all’Ue – ha aggiunto -, sta intervenendo per fare fronte alla spropositata e sproporzionata crescita dei prezzi dell’energia, per aumentare la produzione nazionale e
accelerare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Secondo Meloni, “le esportazioni di grano dall’Ucraina rimangono cruciali. L’Italia sostiene gli sforzi della comunità internazionale per assicurare che il flusso di grano attraverso il Bosforo continui e sostiene altre iniziative simili, come le ‘Solidarity Lanes’ dell’Unione europea”
“La guerra in Ucraina ha certamente contribuito ad aggravare la crisi energetica globale. Ma ha finalmente posto in evidenza i tanti errori commessi, almeno dall’inizio del Millennio, nelle politiche energetiche e nei rapporti tra Paesi produttori e consumatori. Dal dramma della crisi energetica – ha affermato la Presidente del Consiglio può emergere, per paradosso, anche l’opportunità di rendere il mondo più sostenibile e costruire un mercato più equilibrato, nel quale gli speculatori abbiano meno influenza e i Paesi fornitori abbiano meno opportunità di usare l’energia come un’arma contro altri Paesi”.
Intervenendo alla sessione di lavoro sulla salute (“Global health”) del G20, Meloni ha affermato che “la pandemia ha mostrato la grande fragilità delle nostre società dinnanzi a crisi sanitarie inaspettate”. “Una situazione di pericolo – ha aggiunto – che abbiamo il dovere di affrontare in modo strutturale, senza mai cedere alla facile tentazione di sacrificare la libertà dei nostri cittadini in nome della tutela della loro salute. Libertà e salute si tengono insieme. Perché certamente, se non si ha la salute a nulla serve la libertà. Ma di contro, cos’è la salute senza libertà?“. “Il Covid-19 è in calo in molti paesi, tra questi l’Italia. Grazie al lavoro straordinario del personale sanitario, ai vaccini, alla prevenzione, alla responsabilizzazione dei cittadini, la vita è tornata progressivamente alla normalità”, ha sottolineato Meloni.
La dichiarazione finale
I capi negoziatori, compresi i rappresentanti di Mosca, hanno raggiunto un accordo sulla bozza di dichiarazione finale del vertice di Bali. Al G20 molti dei leader hanno condiviso la bozza di dichiarazione finale nella quale condannano l’invasione russa dell’Ucraina.
La fase storica attuale “non deve essere di guerra”, dovrebbe recitare il documento. Secondo quanto indicato da varie fonti, la condanna del ricorso alla guerra e all’uso di armi nucleari è netta essendo considerata “inammissibile”.
La dichiarazione sottolineerà che è fondamentale sostenere il diritto internazionale e il sistema multilaterale a salvaguardia della pace e della stabilità internazionale così come è fondamentale la ricerca di una soluzione pacifica dei conflitti.
Zelensky elenca i punti per terminare la guerra. Lavrov: “Non realistici”
Al G20 è intervenuto anche il presidente ucraino Volodomyr Zelensky, con un discorso in cui ha elencato 10 punti “cruciali” per raggiungere la pace. “la sicurezza nucleare”, “la sicurezza alimentare”, e la “sicurezza energetica”, sono i primi tre, seguiti dal rilascio di tutti i prigionieri e i deportati”. Il quinto punto riguarda “l’attuazione della Carta delle Nazioni Unite e il ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina e dell’ordine mondiale”. “La sesta sfida – ha continuato Zelensky – è il ritiro delle truppe russe e la cessazione delle ostilità”. Seguono la giustizia e “l’ecocidio”, vale a dire la “necessità di proteggere immediatamente l’ambiente”. “Il successivo è la prevenzione dell’escalation”, il decimo “la conferma della fine della guerra”.
Alle parole del presidente ucraino ha immediatamente ribattuto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov,definendo le sue proposte “non realistiche e non adeguate”. La Russia vuole vedere “fatti concreti, e non parole” sull’influenza esercitata dall’Occidente su Zelensky perché accetti di negoziare, ha aggiunto Lavrov, che ha denunciato come i Paesi occidentali hanno “cercato in ogni modo di politicizzare” la dichiarazione finale del vertice del G20, cercando di imporre un linguaggio che “implicherebbe la condanna delle azioni della Russia da parte di tutto il G20, compresi noi”.