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Medioriente e strage in Iran, Blinken parte per nuovo viaggio in Israele

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Un nuovo viaggio nel Medio Oriente in crisi con l’obiettivo di scongiurare una escalation. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken inizierà nelle prossime ore una nuova missione in Medio Oriente nella speranza di evitare un allargamento della guerra a Gaza dopo l’uccisione a Beirut del numero due di Hamas, Saleh al-Arouri, e gli attentati di ieri in Iran durante le celebrazioni per il quarto anniversario della morte del generale Qassem Soleimani.

Al momento non sono noti molti dettagli della missione, oltre al fatto che Blinken sabato 6 gennaio dovrebbe essere in Turchia.

L’attacco terroristico di Kerman

La strage in Iran è avvenuta nell’anniversario dell’uccisione del generale Soleimani, capo dei pasdaran e grande nemico di Israele. Due esplosioni a Kerman, vicino al cimitero dove è sepolto, hanno fatto almeno 84 morti e centinaia di feriti, alcuni in condizioni gravissime. Non ci sono prove concrete o rivendicazioni chiare sull’agguato, tra i più gravi della storia recente avvenuto in Iran. Alcune fonti indicano il Jaish al Adl, un gruppo qaedista, come possibile responsabile, ma non c’è certezza e le indagini sono ancora in corso. Ma per Teheran non ci sono dubbi: “è un attacco terroristico di mercenari di Usa e alleati”.

Israele non ha commentato le accuse, mentre il dipartimento di stato Usa ha definito “assurdo” pensare che Stati Uniti o Israele possano essere collegati alle esplosioni in Iran.

Borrell condanna attacco in Iran

Il capo della diplomazia europea Josep Borrell ha espresso le sue condoglianze a Teheran in una telefonata al ministro degli Esteri iraniano, dopo le esplosioni a Kerman che Borrell ha definito un “attacco terroristico”. Il diplomatico europeo – riportano i media – ha parlato con il ministro Hossein Amir-Abdollahian “per porgere le sue condoglianze in seguito alle orribili esplosioni a Kerman che hanno ucciso decine di civili. Ho condannato questo attacco terroristico con la massima fermezza ed espresso la mia solidarietà al popolo iraniano”.

Nessuno ha rivendicato l’attacco, ma un consigliere politico del presidente iraniano ha accusato Israele e gli Stati Uniti di essere dietro l’attacco. Il dipartimento di Stato di Washington, di contro, ha ritenuto “assurda” qualsiasi ipotesi di coinvolgimento statunitense o israeliano nell’attacco.

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